ESTRATTI DA OPERE STORICO–LETTERARIE

 

 

 

“Più interessanti appaiono quegli autori che è difficile etichettare, ma che, spesso nella loro posizione isolata, hanno espresso con coerenza un loro mondo espressivo e una loro immagine della società italiana. Alfredo Balducci (nato nel 1920) ha coltivato un teatro di precisa impronta ideologica, dove però la tensione morale e il gusto di una satira amara finiscono col prevalere sulla polemica diretta e troppo facile. Balducci ha raggiunto i suoi risultati migliori nei suoi primi due testi, I dadi e l’archibugio (1960) e L’equipaggio della Zattera (1962), di un antimilitarismo sottile e divertito, mai insidiato dal didascalismo.”

 

Giovanni Antonucci – Storia del teatro italiano del novecento

 

 

 

Di Alfredo Balducci, Livorno 1920, possiamo citare:

 

- I DADI E L’ARCHIBUGIO, 3 atti, Teatro Stabile di Trieste, 8 aprile 1960;

- L’EQUIPAGGIO DELLA ZATTERA, 2 tempi, Piccolo Teatro di Milano, 1962;

- DON GIOVANNI AL ROGO, 2 tempi, Premio I.D.I. 1967;

- IL VENTO E I GIORNI, 2 tempi, 1969;

- LA NUOVA ISOLA, 2 tempi, Premio Riccione 1973;

- L’EREDITA’, atto unico, Teatro Sistina di Roma 1980;

- INCONTRO AL CARROBBIO, 2 tempi 1981;

- AMILCARE RICOTTI, CAPOCOMICO, 2 tempi, Premio Anticoli-Corrado, Teatro Filodrammatici di Milano 1983;

- LABIRINTO, 2 tempi, Teatro Filodrammatici di Milano 1984.

 

Autore prolifico e di “vecchia data”: comincia infatti a scrivere per il teatro nel 1949 (GENTE SULLA PIAZZA). Vincitore del Premio Pirandello di Agrigento nel 1979 con CORRENTI NELLA BAIA, Balducci è un autore del quale, come appunta la critica, “si può apprezzare, condividere, o al contrario, respingere la tematica, ma non si può negare che abbia qualcosa da dire”: e già questo riconoscimento è di una certa importanza. In UN CIELO DI CAVALLETTE, ad esempio, abbiamo a che fare con una dichiarazione di guerra alla guerra, un’aperta e coraggiosa, per il tempo, denuncia allo sfruttamento neocolonialista. In altre opere, come nel DON GIOVANNI AL ROGO, Balducci porta avanti il suo discorso umanistico, sia pure in chiave metaforica, in cui la difesa dell’uomo, del suo essere più profondo, quindi della sua “sensibilità” si sposa all’impegno del drammaturgo “politico” (come nel dramma radiofonico MURALE PER SALVADOR ALLENDE) nel più ampio senso della parola. Impegno che trova riscontro ne LA NUOVA ISOLA (DEI PINGUINI), ove si realizza, per poco perché contrastata dagli dèi, l’utopia egualitaria di San Mael, che vuole tutti gli uomini-pinguini in parità di diritti e doveri.”

 

Enciclopedia del teatro italiano del dopoguerra (Edizioni S.I.A.E. – I.D.I.)

 

 

 

“Ad eccezione di qualche prova di narrativa, la produzione di Alfredo Balducci (Livorno, 1920, commediografo) è interamente dedicata al teatro drammatico e satirico-ironico. Dei suoi testi almeno una quindicina sono stati rappresentati, tra i quali: L’equipaggio della Zattera (Piccolo Teatro di Milano); I dadi e l’archibugio (Teatro Stabile di Trieste), di cui Roberto Rebora ha sottolineato lo “stile che è modo e intenzione espressiva, ma, sopra tutto, è argine a un pericolo che può trascinare l’invenzione, sottile e maliziosa della vicenda e delle persone”. A proposito di Don Giovanni al rogo, premiato dall’Istituto del Dramma Italiano, Ruggero Jacobbi ha scritto: “Alcune scene sono tra le migliori del teatro italiano del nostro tempo. Tutto l’insieme è di una singolare novità di concezione e di un’alta dignità letteraria”. Altre opere da ricordare: L’eredità (rappresentata al Teatro Sistina di Roma); La nuova isola, Premio Riccione; Correnti nella baia, Premio Pirandello (Agrigento); La stella polare, Premio Giuseppe Fava; Gente sulla piazza, Premio Pozzale; Il vento e i giorni. Tradotto in varie lingue straniere, Balducci è stato rappresentato anche all’estero, trasmesso da Radio e Televisioni, nonché pubblicato dalle più note riviste di teatro.”

 

Dizionario degli autori italiani contemporanei

 

 

 

“Alfredo Balducci (Livorno, 1920) si è dedicato con continuità alla scrittura drammatica, ma appartiene alla generazione che più ha pagato – nell’immediato dopoguerra – l’ondata di esterofilia (o anche – più positivamente – la necessità di aggiornamento culturale) con cui il teatro e il pubblico italiano reagirono al periodo dell’autarchia fascista. Scrittore socialmente impegnato, di acuta osservazione e di vasti interessi, la sua opera si può dividere in due filoni: un filone drammatico (“Don Giovanni al rogo”), ed un filone satirico-ironico (“I dadi e l’archibugio”, “L’equipaggio della Zattera”), in cui raggiunge forse i suoi risultati più convincenti per l’eleganza del dialogo, la robustezza della scrittura drammaturgica e la puntuale pregnanza e attualità dei temi. Apprezzato dalla critica, vincitore di numerossissimi premi e concorsi, Balducci raggiunse però raramente – per le ragioni suddette i grandi palcoscenici. Una felice eccezione riguarda appunto “L’equipaggio della Zattera” – sarcastica denuncia del militarismo e del mondo dei commercianti d’armi – che il Piccolo Teatro rappresentò nel 1962, per la regìa di Virginio Puecher, nell’ambito della Rassegna del Teatro Italiano.

 

Luigi Lunari – Cento trame del teatro italiano – Rizzoli Editore

 

 

 

Balducci, Alfredo (1920), Italia.

Nella sua lunga attività di autore di teatro Balducci ha collezionato tra drammi e commedie una cinquantina di opere. “L’equipaggio della Zattera” è andato in scena al Piccolo Teatro di Milano, “I dadi e l’archibugio” al Teatro Stabile di Trieste, “L’eredità” al Teatro Sistina di Roma, “Don Giovanni al rogo” a Londra e a New York. Ha ricevuto riconoscimenti di prestigio, come il Riccione, l’Istituto del Dramma Italiano, il Pirandello di Agrigento, il Giuseppe Fava, l’Anticoli Corrado, il Pozzale, il Luigi Antonelli ed il Pirandello–Brecht project di New York. Le sue commedie sono state tradotte in francese, inglese, spagnolo, sloveno, ceco, russo, rumeno, greco, serbocroato, e diversi suoi testi sono stati trasmessi sotto forma di radiodrammi. I suoi testi sono stati pubblicati nelle riviste di settore, in particolare Sipario, Il Dramma, Ridotto, e a cura della Società Italiana Autori Drammatici.

 

Dizionario dei drammaturghi del900 – www.manifatturae.it

 

 

 

Balducci Alfredo (Livorno, 1920), autore drammatico.

Politicamente impegnato, sviluppa nei suoi testi i temi legati alla società del suo tempo. Per questo i lavori che scrive se da un lato possono dividere nel giudizio sulle idee ed i contenuti il pubblico e la critica, d'altro canto vengono apprezzati per lo stile. Nel 1979 gli è stato assegnato il premio Pirandello di Agrigento per Correnti nella baia. I titoli: Gente sulla piazza (1949), I dadi e l'archibugio (1960), L'equipaggio della Zattera (1962), Don Giovanni al rogo (1967), Il vento e i giorni (1969), La nuova isola (1973, premio Riccione), L'eredità (1980), Incontro al Carrobbio (1981), Amilcare Riccotti, capocomico (1983), Labirinto (1984).

 

Baldini & Castoldi - Dizionario dello spettacolo del '900

 

 

 

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