per ogni eventualità, rivolgersi ad:
Alessandro Balducci – Via Cicco Simonetta, 12 – 20123 Milano – Italia
Telefoni: (+39) 02.58.10.79.79 – (+39) 338.83.02.412
www.alfredobalducci.it – alessandrobalducci@tiscali.it
I classici da recitare
EURIPIDE – IFIGENIA IN AULIDE
- traduzione in endecasillabi -
[Traduzione tutelata dalla Società Italiana degli Autori e degli Editori
(S.I.A.E.)]
Il conservare a opere nate nella poesia, all’atto
di volgerle nella nostra lingua, almeno una certa architettura lirica, mi è
sembrato un esperimento da fare.
L’endecasillabo offre alla recitazione una serie
di accenti e di cadenze della voce. Accenti e cadenze – è chiaro – che è bene
dimenticare, ma che, proprio per questo, bisogna conoscere.
Non sempre, all’interno del verso, sono state
rispettate le regole di accentuazione, così come a volte una sillaba in più o
in meno rompe le leggi della metrica. Per queste licenze, usate di solito per
non sciupare la scorrevolezza di un verso, chiedo umilmente scusa.
LE PERSONE
Agamennone
Vecchio
Coro
Menelao
Primo
messaggero
Clitennestra
Ifigenia
Achille
Secondo
messaggero
LA SCENA
Accampamento
dell'esercito Greco in Aulide. Di fronte la tenda di Agamennone.
AGAMENNONE
Tre
figlie ebbe Leda di Sestio:
Febo,
Clitennestra ed Elena
che
della Grecia i giovani più ricchi
prendere
la volevan come sposa.
C'eran
nell'aria minacce di lotte
cruenti
fra i focosi spasimanti.
Tindareo,
di Elena padre, in dubbio
si
trovò: era meglio incoraggiare
o
dissuadere le nozze della figlia?
Ebbe
l'idea di istituire un patto
fra
i pretendenti: in caso di ratto
della
donna, tutti erano pronti
a
dare aiuto al marito offeso
perseguitando
il rapitor, dovunque,
città
o stato si fosse trovato.
Un
giuramento suggellò quel patto.
Incoraggiata
a scegliersi il marito,
Elena
allora scelse Menelao.
Almen
quella fortuna non gli fosse
mai
capitata! Del vecchio Tindareo
la
trappola non sarebbe scattata.
Intanto
il giudice della contesa
fra
le dee, giunse a Sparta dalla Frigia
con
abiti sfarzosi e con gioielli:
Elena
e Paride, incontro fatale
che
doveva influire sulla storia.
Menelao
ch'era assente dalla reggia,
al
suo ritorno non trovò la moglie.
Si
rammentò del patto stipulato
con
il solenne giuramento stretto:
chiese
aiuto e i Greci alle armi
corsero
diretti verso Aulide.
Fui
nominato comandante in capo
perché
di Menelao ero parente.
L'esercito
radunato e compatto
era
bloccato da una gran bonaccia
che
affievoliva l'impeto guerriero.
Calcante,
il vate, allora profetò:
ad
Artemide mia figlia Ifigenia
doveva
essere sacrificata
perché
fosse possibile salpare,
aprir
battaglia e sterminare i Frigi.
Allora
a Taltibio dalla squillante
voce,
ordinai di proclamare
dell'esercito
il pronto scioglimento,
perché
obbedire al profeta Calcante
voleva
dire uccidere mia figlia.
Mio
fratello Menelao si adoperò
perch'io
non trascurassi il mio dovere
di
comandante di tutti gli Achei,
e
fu così che a Clitennestra scrissi
di
inviar qui mia figlia Ifigenia
a
nozze con Achille destinata.
Esaltavo
dell'eroe la nobiltà
che
rifiutava di partecipare
alla
guerra se non avesse stretto
un
tale vincolo matrimoniale.
Calcante,
Odisseo e Menelao
eran
con me al corrente dell'inganno.
Ma
a contrastar quest'iniquo partito
io
alcune tavolette avevo inciso.
Tu,
vecchio, che mi hai visto sigillarle
sei
in grado di svelarne il contenuto.
Vecchio,
che cosa aspetti nella tenda?
VECCHIO
Che
novità tu stai progettando?
AGAMENNONE
Ti
sbrighi?
VECCHIO
Il
mio solo sogno era
da
vecchi, quello che non può gravare
sugli
occhi.
AGAMENNONE
In
cielo c'è una stella. Il suo nome?
VECCHIO
E'
Sirio che passa vicino
alle
Pleiadi.
AGAMENNONE
Non
ha voce il mare,
nemmen
gli uccelli, e anche i venti taccion
sull'Euripo.
VECCHIO
Perché,
principe, in fretta
sei
uscito dalla tenda? Qui in Aulide
regna
la calma, con le sentinelle
piantate
al loro posto. Rientriamo?
AGAMENNONE
Ti
invidio o fortunato, come quelli
che
nell'ombra trascorrono la vita,
compassione
invece provo per chi è
carico
di onori e vuole aumentarli.
VECCHIO
Soltanto
sugli onori sta il bello
dell'esistenza
per tutti i mortali.
AGAMENNONE
E'
un bello insicuro. Dànno piacere
certo
gli alti incarichi, ma causa son
di
preoccupazioni quando l'hai.
Un
insuccesso dagli dèi mandato
non
ti brucia la vita come quello
che
altri uomini hanno provocato.
VECCHIO
Parole
come queste non son quelle
che
un re di solito può pronunciare.
Atreo
non ti ha di certo messo al mondo
perché
di ogni bene tu godessi:
devi
conoscer le gioie e i dolori
che
gioia dànno o lutto a noi mortali.
Ma
tu una lettera stavi scrivendo
e
intanto piangi. E' follia la tua?
Parla
pure, di me ti puoi fidare.
AGAMENNONE
O
progenie di Leda! In disaccordo
con
quanto poco fa ti avevo scritto...
VECCHIO
Parla
chiaro: niente malintesi
fra
la lettera e il suo contenuto.
AGAMENNONE
Non
mandare tua figlia in questo porto
di
barari: in altro tempo e luogo
d'Ifigenia
festeggerem le nozze.
VECCHIO
E
Achille non si sentirà infuriato
per
le mancate nozze? A te e a tua moglie
non
chiederà opportune spiegazioni?
AGAMENNONE
Solo
il nome di Achille è implicato,
del
resto egli non sapeva nulla.
VECCHIO
Hai
rischiato parecchio promettendo
Ifigenia
al figlio della dea,
e
a condurla fin qui perché scannata
fosse
per favorir la greca guerra.
AGAMENNONE
Ero
fuori di senno e la sventura
mi
ha vinto. Non ti arrendere all'età.
VECCHIO
Vado,
signore,non ne dubitate.
AGAMENNONE
Rinuncia
di sostare a qualche porta,
e
che il sonno non sia tuo vincitore.
VECCHIO
I
tuoi consigli sono un po' offensivi.
AGAMENNONE
Quando
raggiungi un bivio puoi fermarti
ad
accertarti che non superato
t'abbia
il carro che alle navi Achee
trasporti
la mia figlia sventurata.
VECCHIO
D'accordo.
AGAMENNONE
Se
il corteo incontri alle porte,
tu
rimandalo indietro, in direzione
di
Micene.
VECCHIO
E
sarò poi creduto?
AGAMENNONE
Metto
il sigillo impresso sullo scritto.
Vai,
ora, l'aurora che si accende
con
gli infuocati cavalli del sole,
scurato
han la luce delle lampade.
Dammi
una mano in questa circostanza:
non
si può esser sempre fortunati,
e
nessun uomo in tutta l'esistenza
è
capace di sfuggire al dolore.
CORO
Sono
giunto alla spiaggia di Aulide
dopo
stretto e correnti di Euripo.
Calcide
ho lasciato, la mia città
famosa
per le acque di Aretusa,
la
ninfa. Curiosità mi spingeva
di
ammirare l'esercito di Achei,
e
i favolosi eroi di Menelao
e
di Agamennone, le mille navi
per
la caccia di Elena impiegate.
Paride
l'ebbe in dono da Afrodite
nella
famosa gara di bellezza,
preferendola
a Pallade ed a Era.
Ho
attraversato il bosco di Artemide;
il
giovanile pudore arrossire
faceva
le mie guance, ma guardare
dei
Danai gli scudi e le tende
volevo.
Ho visto i due Aiaci
che
a Salamina godono di vanto.
C'erano
Protesilao, e Palamede
che
di Poseidone è il nipote.
E
Diomede che il disco scagliava,
accanto
a Merione generato
da
Ares. C'era il figlio di Laerte
da
Itaca venuto, e Nireo
che
di tutti i Greci è il più bello.
Ho
visto Achille detto il piè veloce,
figlio
di Tetide e allievo di
Chirone,
che sulla spiaggia correva,
in
gara era contro una quadriga.
Guidava
Eumelo, il figlio di Ferete,
destrier
che avevano il morso d'oro,
pezzati
nel mantello quei di centro,
di
pelo rosso eran quelli esterni.
Il
Pelide, in armi, accanto a loro
correva
sfiorando i bordi del carro.
Ero
laggiù venuta per saziare
una
femminile curiosità.
Che
spettacolo di fronte alle navi!
A destra
della flotta si vedevan
i
guerrieri Mirmidoni di Ftia,
cinquanta
eran lor navi veloci,
con
a poppa in oro ritratte
le
Nereidi, simbolo adottato
dalle
truppe agli ordini d'Achille.
Vicino
ad esse c'eran navi Argive
al
figlio di Mecisteo affidate,
poi
dall'Attica i sessanta vascelli
capeggiati
dal figlio di Teseo,
con
l'emblema di Pallade su un cocchio
che
avea un attacco di cavalli alati.
Vengon
ora le navi dei Beoti
di
numero cinquanta con a poppa
Cadmo
in effigie con il drago d'oro.
Da
Leito, il nato dalla terra
quest'armata
marina era guidata.
Dalla
Focide con cinquanta navi
è
giunto Aiace, figlio di Oileo
che
la splendida Tronio ha lasciato.
Cento
nocchieri il figlio di Atreo
da
Micene ciclopica ha portato;
il
comando è diviso con Adrasto
venuto
a sostegno dell'amico:
egli
intende la Grecia vendicare
dall'onta
della donna che è fuggita
dalla
reggia verso barbare nozze.
Ho
visto anche lo stemma del toro
di
Nestore Gerenio che è signore
di
Pilo. Ed inoltre le dodici
navi
degli Eniani col re Guneo.
Ecco
poi gli Epei, signori dell'Elide;
il
figlio di Eurito è il comandante.
Megete,
prole di Fileo che guida
le
navi Tapie, e c'è anche Aiace
al
centro, fra la destra e la sinistra
con
dodici battelli s'è ormeggiato.
Proprio
come l'avevano descritta
la
flotta Greca; chi assalir dovesse
a
casa non farebbe più ritorno:
un'armata
possente della quale
conserverò
per sempre il ricordo.
(entrano il vecchio e Menelao con la
tavoletta sulla quale è scritto il messaggio di Agamennone alla moglie)
VECCHIO
Puoi
arrivare a tanto, Menelao?
MENELAO
Vattene,
troppo fedele al padrone.
VECCHIO
E'
un rimprovero che onore mi fa.
MENELAO
Guai
a te! Che cosa hai in mente di fare?
VECCHIO
Non
dovevi spezzare il sigillo.
MENELAO
E
tu simile azione non dovevi
portare
contro il greco interesse.
VECCHIO
Pensa
piuttosto a darmi la lettera.
MENELAO
Non
la restituisco, stai sicuro.
VECCHIO
In
quanto a me, non te la lascerò.
MENELAO
Devo
spaccarti il cranio con lo scettro?
VECCHIO
Morir
per il padrone è virtuoso.
MENELAO
Parli
un po' troppo per essere schiavo.
VECCHIO
Padrone,
grave offesa m'han recato:
quest'uomo
la tua lettera ha strappato
dalle
mie mani e la vuol trattenere.
AGAMENNONE
(uscendo dalla tenda)
Chi
mai osa gridare qui davanti?!
MENELAO
Io,
non lui, ho il diritto di parlare.
AGAMENNONE
Perché
hai cominciato a litigare?
(il vecchio si allontana)
MENELAO
Per
cominciar, guardami negli occhi.
AGAMENNONE
Vuoi
che il figlio d'Atreo possa tremare?
MENELAO
Vedi
la tavoletta coi tuoi segni?
AGAMENNONE
La
vedo sì, devi restituirla.
MENELAO
Prima,
però,svelerò il contenuto.
AGAMENNONE
Hai
spezzato i sigilli e conosciuto
ciò
che sapere non dovevi mai.
MENELAO
L'ho
aperta, certo, e così ho scoperto
quello
che meditavi di nascosto.
AGAMENNONE
Dove
l'hai presa? è una grave impudenza.
MENELAO
Aspettavo
la tua figlia da Argo,
doveva
pur presentarsi all'armata.
AGAMENNONE
Con
qual coraggio, proprio nei miei fatti
tu
hai deciso di ficcare il naso?
MENELAO
Ne
avevo voglia, non sono tuo schiavo.
AGAMENNONE
Inaudito!
Non mi è più concesso
di
essere padrone in casa mia.
MENELAO
Non
se le tue scelte non son ferme:
la
decisione di oggi già contrasta
quella
di ieri. E quella di domani?
AGAMENNONE
Un'eloquenza
così raffinata
serve
solo a coprir le nefandezze.
MENELAO
L'incostanza
vien male giudicata
dagli
amici: ingiustizia vuol dire
e
riluttanza a mostrarsi coi propri
sentimenti.
Che l'ira non ti induca
a
rinunciar per un momento solo
alla
ricerca della verità.
Ricordi
quando aspiravi al comando
di
questa spedizione contro Ilio?
Con
quale umiltà portavi avanti
le
tue ragioni; al di fuori restio,
nutrivi
dentro la determinazione:
parlavi
a tutti ed a tutti offrivi
attenzione
per i loro problemi.
Una
condotta che era esemplare
per
conquistar la fiducia e il potere.
Con
il comando il registro è mutato:
non
sei più lo stesso con gli amici,
difficile
incontrarli a casa tua.
Hai
fatto proprio quel che un galantuomo
fare
non deve quando sale in alto.
Questa
è la prima colpa che ho scoperto.
Ed
ecco ancora: quando qui arrivasti,
la
testa hai perso per la mala sorte
mandata
dagli dèi con la bonaccia.
Le
truppe non volevano soffrire
inutilmente
per la sosta in Aulide.
Finché
Calcante non profetizzò
che,
con il sacrificio di tua figlia,
la
flotta avrebbe potuto salpare.
Com'eri
soddisfatto dell'annuncio
che
avrebbe eliminato tanti guai.
Appagato,
la figlia promettesti
di
immolare all'altare della dea.
Non
puoi negar che a tua moglie scrivesti
per
far venire qui Ifigenia,
e
quale fu il motivo che trovasti?
Le
nozze con Achille, dico bene?
Da
dove viene questa decisione
che
prendi adesso, a tua moglie scrivendo:
"Non
sarò l'assassino di mia figlia"?
Io
ti comprendo, ma potrà l'armata
accettare
la nuova idea venuta,
in
contrasto con la vecchia promessa?
La
nostra Grecia che voleva solo
mettersi
in luce con gesta gloriose,
per
colpa tua e della tua figliola
deve
chinare la sua testa avvilita?
E'duro
essere a capo di uno stato
o
di un'armata: occorron sacrifici
dolorosi
e continui patimenti
per
chi regge le leve del potere.
CORO
E'
triste una lite tra fratelli.
AGAMENNONE
Sarò
duro a rispondere ma breve:
la
misura non voglio superare,
ma
dimmi, perché mai sbuffi frequente
e
nei tuoi occhi c'è traccia di sangue?
E
riavere tu aspiri la tua sposa,
ma
era in tua mano e tu scappare
l'hai
fatta. La vorresti riabbracciare?
Capisco,
ma il buon senso e il decoro
dimentichi.
Decisione sbagliata
avevo
preso ed or cambio parere.
Tu
invece hai perso una moglie indegna
e
riprenderla vuoi, contro il cielo
che
un favore a te avea donato?
Sappi
che gli dèi insensati non sono,
e
i giuramenti sanno valutare.
Io
non ucciderò la figlia cara,
e
tu non riuscirai nell'intento
di
riprenderti una pessima sposa.
Mi
dolgo sol di aver fatto del male
contro
la legge alle mie creature.
Se
continui a non intender ragione,
dovrò
occuparmi solo dei miei fatti.
CORO
Un
discorso di alto valore:
sì,
rispettiamo la vita dei figli.
MENELAO
Quale
disgrazia non aver più amici!
AGAMENNONE
Ci
sono ancora, ma devi salvarli.
MENELAO
In
che modo puoi esser mio fratello?
AGAMENNONE
Ragionando
con te, non vaneggiare.
MENELAO
Gli
amici soffrono insieme agli amici.
AGAMENNONE
Per
il bene son pronto ad aiutarti.
MENELAO
Non
farai un sacrificio per la Grecia?
AGAMENNONE
Ma
la Grecia è ammalata come te.
MENELAO
La
superbia ti spinge al tradimento,
son
costretto a cercarmi altri amici.
(entra un messo)
PRIMO MESSAGGERO
Agamennone,
signore dei Greci,
è
arrivata tua figlia Ifigenia,
la
madre Clitennestra l'accompagna,
ed
è con lei anche il fratello Oreste.
E'
una gioia per te il rivederli,
è
un bel pezzo che tu manchi da casa;
or
son presso una fonte a ristorarsi
dopo
sì lungo viaggio, ed i cavalli
stan
pascolando in un prato erboso.
Li
ho preceduti perché prepararti
volevo.
Che tua figlia qui è arrivata
tutti
i Greci ne son stati informati:
l'ammirazione
circonda i potenti.
Di
matrimonio corrono anche voci:
i
canestri bisogna preparare
per
l'incoronazione e Menelao
provveda
all'imeneo, e nelle tende
inizino
le danze, che di festa
per
una vergine è questo giorno.
AGAMENNONE
Ti
ringrazio, entra pure nella tenda.
Speriamo
nell'aiuto degli dèi...
...
che cosa dico in questo momento!?
In
una morsa m'ha chiuso il destino,
c'è
un dio più scaltro per i miei artifizi.
Non
soffrirei precarie condizioni
se
avessi avuto umili natali,
ma,
appartenendo a classi elevate,
dobbiam
difender la nostra dignità:
della
folla purtroppo siamo schiavi.
Io
non so cosa dir, cosa non dire,
a
pianger mi vergogno e a non farlo.
Cosa
dirò a mia moglie che è venuta
credendo
nelle nozze di sua figlia?
Scoprirà
quanto noi siamo malvagi?
E
Ifigenia, la vergine... ma quale?
Il
re dei morti sarà suo marito.
Odo
già le sue grida disperate:
"O
padre mio mi mandi a morire?!"
E
Oreste qui presente, che dirà?
"Paride
ed Elena, vera rovina!"
CORIFEA
Anch'io
sono commossa da straniera
per
i mali che accadono ai padroni.
MENELAO
La
tua mano da stringere fratello.
AGAMENNONE
Per
te vittoria, a me disperazione.
MENELAO
Nonno
Pelope e Atreo nostro padre
sian
testimoni, ti aprirò il mio cuore:
ti
ho visto piangere ed ho provato
per
te una forte compassione.
Rinnego
il parlar che ho fatto prima,
sono
con te: risparmia la tua figlia.
Il
mio interesse niente può valere
a
prezzo della tua infelicità.
I
tuoi figli non devono morire
perché
i miei al mondo han da restare.
Credi
che se mi volessi sposare
non
troverei una creatura eletta?
E
sento poi un'infinita pena
per
la ragazza che al sacrificio
dovrebbe
certo essere immolata
per
colpa del mio triste matrimonio.
Riprender
Elena, una calamità
per
me sarebbe invece di un bene.
Questo
esercito va smobilitato,
lasciar
l'Aulide e tornare a casa.
Che
fai ora? Frena le tue lacrime,
anch'io
non voglio piangere, né posso.
I
miei discorsi dove son finiti?
E'
naturale aver cambiato idea:
per
amore del mio seme l'ho fatto.
Così
un uomo deve comportarsi.
CORIFEA
Nobilmente
hai parlato, Menelao,
in
modo di onorare gli antenati:
da
Tantalo figlio di Zeus discendi.
AGAMENNONE
Grazie,
Menelao, giusto hai parlato
e
con giusti pensieri di te degni.
Litigi
tra fratelli, causati
son
dall'amore o dalla bramosia
per
i beni di casa: un fatto nostro
per
fortuna non è, ma siamo giunti
alla
fatale stretta del destino:
dover
versare il sangue di mia figlia.
MENELAO
Chi
ti costringerà all'assassinio?
AGAMENNONE
Tutto
il nostro corpo di spedizione.
MENELAO
No,
se rimandi Ifigenia ad Argo.
AGAMENNONE
Solo
questo posso tener nascosto.
MENELAO
Hai
forse paura della massa?
AGAMENNONE
Calcante
i vaticinio rivelerà.
MENELAO
Non
lo farebbe se morisse prima.
AGAMENNONE
Gli
indovini sono una mala razza
pervasa
dalla sete di potere.
Sono
inutili e scomode presenze.
AGAMENNONE
Un'idea
mi spaventa, non a te?
MENELAO
Non
so risponder se non me lo dici.
AGAMENNONE
C'è
il seme di Sisifo al corrente.
MENELAO
Odisseo?
Non nuocerà di certo.
AGAMENNONE
E'
molto astuto ed anche un demagogo.
MENELAO
Brutta
malattia è l'ambizione.
AGAMENNONE
Sai
che farà? Lui parlerà agli Argivi
di
quel ch'era il responso di Calcante.
Dirà
che prima avevo acconsentito
al
sacrificio e adesso rimangiato
ho
la promessa; uccidere farà
tutti
e due insieme a Ifigenia.
Fuggire
ad Argo? ma anche laggiù
i
soldati potrebbero arrivare,
assaltare
le mura dei Ciclopi,
uccidermi,
devastare la terra.
Tremenda
condizione in cui mi trovo.
Come
uscirne non so, solo gli dèi
potranno
avere il modo di salvarmi.
Ho
una richiesta per te, Menelao:
attento
a quando andrai in mezzo ai soldati
a
non far saper nulla a Clitennestra
prima
che all'Ade mia figlia abbia offerto.
(a coro)
E
anche voi, amiche, il silenzio serbate.
(Agamennone e Menelao escono)
CORO
Beati
son color che d'Afrodite
i
suoi piaceri sanno consumare
con
misura esemplare, e che sereni
imbrigliano
passioni scatenate.
Il
biondo Eros l'arco della gioia
verso
felici soluzioni tende,
oppure
verso crolli rovinosi.
Di
questi il mio letto resti immune
o
Cipride,mia bella creatura:
equilibrate
le mie gioie voglio
nella
virtuosità dei desideri.
Io
cerco una pacifica Afrodite
non
una dea dai violenti impulsi.
Sono
vari gli istinti dei mortali,
vari
i costumi, ma un'indole buona
sempre
nel fondo risulta evidente.
Per
la virtù occorre applicazione,
mentre
appare per istinto il pudore;
è
motivo di gran soddisfazione
scegliere
il bene col ragionamento:
la
gloria resta allora imperitura.
Praticare
virtù porta valore,
amori
impuri sono da evitare,
degli
uomini il rigore morale
dà
prestigio e rilevanza alla città.
E
tu, Paride, pastore allevato
sul
monte Ida in mezzo alle giovenche
candide
e a vacche dalle gran mammelle
gonfie
di latte, sulla tua zampogna
i
flauti frigi di Olimpo imitavi.
La
contesa fra dee per la bellezza
ti
portò verso l'Ellade, ai palazzi
d'avorio
ornati; vi guardaste in viso
Elena
e tu, ed improvvisamente
foste
d'amor travolti tutt'e due.
E
contrasto spinge greco contrasto
con
le armi e le navi a fare guerra
contro
di Pergamo le forti rocche.
(entra un carro con Ifigenia e Clitennestra
che tiene in braccio il piccolo Oreste)
CORIFEA
Grande
è la gioia dei grandi. Guardate
arriva
d'Agamennone la figlia,
Ifigenia
con Clitennestra sua
madre,
che è figlia di Tindareo.
Di
nobile lignaggio sono tutte
e
a una sorte importante destinate.
Chi
possiede potere con ricchezza
un
dio è per dei semplici mortali.
Creature
di Calcide, sostate:
scender
deve la regina dal carro,
cerchiamo
di non farla inciampare,
e
non provi paura qui arrivata.
Alle
straniere di Argo dobbiamo
noi
di Calcide straniere, mostrare
di
accoglierle il nostro desiderio.
CLITENNESTRA
La
gentilezza tua è presagio
favorevole
con le tue parole.
Felici
sian le nozze di mia figlia.
I
doni della sposa scaricate
o
servi, sistemateli con cura
nella
tenda. Scendi pure dal carro,
Ifigenia,
attenta dove vanno
i
tuoi piedini così delicati.
Datele
aiuto prendendola in braccio.
Qualcuno,
prego, vuol darmi una mano?
Anche
i cavalli van rassicurati.
Il
bambino da sorreggere è Oreste,
l'ultimo
che d'Agamennone è nato.
Hai
preso sonno col rollio del carro?
Piccolo
caro or devi svegliarti:
tua
sorella si sposa, a imparentarti
stai
con un uom di alta nobiltà,
simile
a un dio, Tetide si chiama
la
madre sua. Vieni, Ifigenia,
queste
donne lo devono vedere
come
son fortunata; c'è tuo padre
e
non corri a porgergli un saluto?
IFIGENIA
Non
dubitare, corro ad abbracciarlo.
CLITENNESTRA
Siam'ora
qui, mio augusto signore.
IFIGENIA
Avevo
desiderio di vederti.
CLITENNESTRA
Più
di tutti tu eri affezionata.
IFIGENIA
E'
così bello, padre, rivederti.
AGAMENNONE
Vale
anche per me quello che dici.
IFIGENIA
Grazie
per avermi fatto venire.
AGAMENNONE
Ho
una cosa da dirti... ma forse no
IFIGENIA
Sei
davvero contento di vedermi?
Mi
sembra che tu abbia un'aria inquieta.
AGAMENNONE
Un
comandante ha sempre pensieri.
IFIGENIA
Bada
soltanto a me, lascia i problemi.
AGAMENNONE
Seguirò
il tuo consiglio, figlia mia.
IFIGENIA
Via
la fronte accigliata e lieto il volto.
AGAMENNONE
E'
una gran gioia questa tua presenza.
IFIGENIA
Perché
allora le lacrime negli occhi?
AGAMENNONE
Per
la separazione programmata.
IFIGENIA
Non
ho capito quello che m'hai detto.
AGAMENNONE
Sono
sensate queste tue parole
che
aumentano purtroppo la mia pena.
IFIGENIA
Posso
anche dire delle cose sciocche
se
servono per darti l'allegria.
AGAMENNONE
Sei
buona e non riesco a tacere.
IFIGENIA
Perché
non resti a casa coi tuoi figli?
AGAMENNONE
Se
questa scelta fosse in mio potere.
IFIGENIA
Maledetta
per sempre questa guerra
con
quello che è successo a Menelao.
AGAMENNONE
Le
sciagure non mi sono mancate,
per
chi saranno quelle da venire?
IFIGENIA
Da
un bel pezzo sei inchiodato in Aulide.
AGAMENNONE
Qualcosa
m'impedisce di salpare.
IFIGENIA
Dove
si dice che vivano i Frigi?
AGAMENNONE
Dove
Paride abitar non dovea.
IFIGENIA
Pensi
di andartene molto lontano?
AGAMENNONE
Anche
per te un lungo viaggio aspetta..
IFIGENIA
Se
almeno fosse sulla stessa nave.
AGAMENNONE
Ci
sarà, figlia, una traversata
senza
che tu dimentichi tuo padre.
IFIGENIA
Salirò
sola a bordo o con mia madre?
AGAMENNONE
Da
sola, senza il padre, né la madre.
IFIGENIA
Dovrò
raggiungere un'altra dimora?
AGAMENNONE
Ci
son cose che è meglio non sapere.
IFIGENIA
Ritorno
dalla Frigia quando tutte
le
cose sono alfine sistemate.
AGAMENNONE
Un
sacrificio devo celebrare.
IFIGENIA
Per
accertar degli dèi la volontà?
AGAMENNONE
Sempre
da sola lo constaterai,
sarai
accanto alle acque lustrali.
IFIGENIA
Potrem
danzare intorno all'altare?
AGAMENNONE
Come
invidio la tua ingenuità!
Ma
non invidio me. Vai nella tenda,
meglio
che non ti mostri. Dammi un bacio
che
stai per lasciare a lungo tuo padre.
Che
crudele destino per voi: seni,
guance
e biondi capelli di mia figlia
a
Troia e ad Elena sacrificati!
Le
lacrime mi scorrono sul viso.
Vai
nella tenda...
(Ifigenia entra nella tenda sulla porta
della quale appare Clitennestra)
Progenie
di Leda,
ti
chiedo perdono perché commosso
mi
mostro. Ifigenia andrà in sposa:
un
congedo felice, ma il dolore
non
lascia l'animo dei genitori
che
han cresciuto la figlia e consegnarla
ora
devono a un'altra casata.
CLITENNESTRA
Sarei
una sciocca a rimproverarti,
quando
anch'io come te soffrirò
accompagnando
mia figlia alle nozze.
Il
tempo certo attenuerà il dolore.
Dimmi
d'Achille, quale stirpe e patria?
AGAMENNONE
Egina
nacque dal fiume Asopo.
CLITENNESTRA
Con
chi si unì con un mortale o un dio?
AGAMENNONE
Con
Zeus ed Eaco generò
che
di Enone diventò signore.
CLITENNESTRA
E
tra i figli di Eaco, chi regnò?
AGAMENNONE
Peleo
che Nereide sposò.
CLITENNESTRA
Col
favore o in disaccordo col cielo?
AGAMENNONE
Fu
Zeus a promettere e Nereo
di
Tetide avea patria potestà.
CLITENNESTRA
Fu
il matrimonio celebrato in mare?
AGAMENNONE
No,sulle
sacre pendici del Pelio,
proprio
là dove abita Chirone.
CLITENNESTRA
Dove
è la stirpe dei centauri?
AGAMENNONE
Fu
proprio in quel luogo che gli dèi
celebraron
le nozze di Peleo.
CLITENNESTRA
E
da qual genitore fu allevato
Achille,
dalla madre oppur dal padre?
AGAMENNONE
Da
Chirone per poterlo salvare
dai
cattivi costumi degli umani.
CLITENNESTRA
Saggio
fu dunque il suo educatore,
ma
ancor più saggio chi gliel'affidò.
AGAMENNONE
A
quest'uom nostra figlia è destinata.
CLITENNESTRA
Son
d'accordo. E in quale città vive?
AGAMENNONE
A
Ftia, presso il fiume Apidano.
CLITENNESTRA
In
quel luogo porterà nostra figlia?
AGAMENNONE
Chi
la prende dovrà pure pensarci.
CLITENNESTRA
Auguri
a tutt'e due. Quando le nozze?
AGAMENNONE
Al
plenilunio che reca fortuna.
CLITENNESTRA
Hai
già offerto alla dea i sacrifici?
AGAMENNONE
Lo
sto facendo come condizione.
CLITENNESTRA
Il
giorno dopo, imbandirai il banchetto?
AGAMENNONE
Quando
le vittime dei sacrifici
agli
dèi saranno state immolate.
CLITENNESTRA
E
in quale luogo io potrò offrire
il
banchetto alle donne destinato?
AGAMENNONE
Accanto
alle eleganti navi Argive.
CLITENNESTRA
Credo
proprio che dovrò accontentarmi.
AGAMENNONE
E'
più importante che tu mi obbedisca.
CLITENNESTRA
Non
ho bisogno d'essere ripresa:
a
te sempre obbedienza ho dato.
AGAMENNONE
Qui
dove ora sta il novello sposo...
CLITENNESTRA
Devo
pensarci io se è senza madre.
AGAMENNONE
...
si sposerà tua figlia fra i Danai.
CLITENNESTRA
E
io nel frattempo, ove sarò?
AGAMENNONE
Ritorna
ad Argo dalle altre figlie.
CLITENNESTRA
Lasciando
qui da sola Ifigenia?
Chi
porterà la fiaccola nuziale?
AGAMENNONE
Lo
farò io in onore degli sposi.
CLITENNESTRA
Non
è questa la giusta tradizione.
AGAMENNONE
Non
voglio che ti mischi fra i soldati.
CLITENNESTRA
La
figlia a nozze deve andar con madre.
AGAMENNONE
Se
le altre figlie non restano sole.
CLITENNESTRA
Sono
al sicuro nelle loro stanze.
AGAMENNONE
Obbedisci.
CLITENNESTRA
No,
per gli dèi! Pensa
agli
affari che risolvere devi
e
lascia a me quello che mi compete:
l'occorrente
per le fanciulle spose.
(entra nella tenda)
AGAMENNONE
Un
tentativo a vuoto, la speranza
di
allontanarla è crollato ormai.
Astuzie,
stratagemmi e via parlando
son
falliti definitivamente.
Andrò
da Calcante per scappatoia
trovare
in questa triste condizione,
nell'interesse
della Grecia e mio.
L'individuo
che è saggio ha nella casa
la
moglie buona e brava, oppur nessuna.
(esce)
CORO
Tutto
l'esercito Greco con l'armi
e
con le navi i gorghi d'argento
raggiungerà
del fiume Simoenta,
la
spianata di Troia, la città
dove
si dice che Cassandra dai
biondi
capelli, si orni di alloro
quando
entro di lei con forza irrompon
le
profezie che il dio ha dettato.
Schierati
nella rocca e sulle mura
d'Ilio
saranno i Frigi, quando i nostri
bei
ragazzi dagli scudi bronzei
sui
loro vascelli accosteranno
alle
acque del fiume Simoenta.
Dalla
città di Priamo strappare
vogliono
Elena tutti gli Achei:
circondate
dalle spade e da lance
saranno
Pergamo con le pietrose
torri
dei Frigi, mozzata la testa
avrà
Paride, Ilio devastata,
molte
lacrime che vengon versate
dalle
donne di Priamo: moglie e figlie.
Elena,
la figlia di Zeus, pianto
verserà
per lo sposo abbandonato.
Che
non provi giammai la mia famiglia
strazio
eguale alle donne di Lidia
adorne
d'ori e a quelle dei Frigi
chine
ai telai, quando chiederanno:
"Chi
per i capelli m'afferrerà
strappandomi
dalla patria in rovina?
La
colpa è solo tua, figlia del cigno
se,
come si dice, Zeus si mutò
nel
grande alato al fine di averti.
Ma
forse sulle tavole pieridi
ci
son solo storie vane e favole.
(entra Achille)
ACHILLE
Dov'è
il comandante degli Achei?
Vada
qualcuno dei servi a dirgli
che
Achille a cercarlo è venuto.
La
sosta sull'Euripo è diseguale:
guerrieri
non sposati che hanno vuote
le
case lasciate, e gente invece
con
moglie e figli. Un grande entusiasmo
avrà
raccolto questa spedizione,
io
ho lasciato Farsalo e mio padre
per
restar qui accampato e non sapere
quando
i venti soffieranno più forte.
I
Mirmidoni non mi danno pace:
"Quanto
tempo deve ancora passare
per
salpare per Ilio? Fai qualcosa
o
riportaci in patria. Aspettare
non
possiam l'incertezza degli Atridi."
(Clitennestra esce dalla tenda)
CLITENNESTRA
Figlio
di Nereide, il discorso
di
poco fa m'è giunto agli orecchi.
ACHILLE
Santo
pudore, una donna vedo
di
un aspetto di grande nobiltà.
CLITENNESTRA
La
tua pudicizia lodo, ma ora
di
parentela legami sussiston.
ACHILLE
Chi
sei e in che modo qui capitasti?
CLITENNESTRA
Son
Clitennestra, la figlia di Leda,
il
re Agamennone è mio marito.
ACHILLE
L'essenziale
hai detto, ma né a te, né a me
quest'incontro
mi pare conveniente.
CLITENNESTRA
Ti
prego non fuggir, la mano destra
porgimi
come augurio delle nozze.
ACHILLE
Che
dici?! Per tuo marito disagio
proverei
se la tua man toccassi.
CLITENNESTRA
Ti
è consentito, figlio della dea
visto
che devi sposare mia figlia.
ACHILLE
Chi
sposare?! Io sono strabiliato,
oppur
sei tu che hai perso l'intelletto.
CLITENNESTRA
Capita
di sentirsi imbarazzato
se
si parla del proprio matrimonio.
ACHILLE
Io
tua figlia non l'ho mai chiesta in moglie,
né
tal proposta m'han fatto gli Atridi.
CLITENNESTRA
Che
storia è questa? a te le mie parole
sembrano
strane come a me le tue.
ACHILLE
Dobbiam
pensarci bene tutt'e due
visto
che non son frottole le nostre.
CLITENNESTRA
Vittima
son caduta in un inganno,
ho
immaginato nozze inesistenti
ed
ora sento di provar vergogna
ACHILLE
Qualcun
s'è preso gioco di noi due,
non
val la pena di prendersela a cuore.
CLITENNESTRA
Non
ho il coraggio di guardarti in faccia
per
questo grave affronto che ho subito.
ACHILLE
Ti
saluto anch'io, che il tuo sposo
nella
tenda desidero cercare.
(dalla tenda si affaccia il vecchio)
VECCHIO
O
progenie di Eaco, fermati!
Anche
a te lo dico, figlia di Leda.
ACHILLE
Chi
è che chiama con voce turbata?
VECCHIO
Un
servo son che la sorte ha creato.
ACHILLE
Di
chi servo? Non mio. D'altri con so.
VECCHIO
Appartengo
alla donna sulla tenda.
ACHILLE
Siamo
fermi, perché ci hai trattenuto?
VECCHIO
Alla
tenda ci siete solo voi?
ACHILLE
Siam
soli, parla pur tranquillamente.
VECCHIO
Siano
salvi color che mi son cari.
ACHILLE
Il
tuo discorso mostra del timore.
CLITENNESTRA
Non
c'è tempo: devi dirmi qualcosa?
VECCHIO
Sai
l'affezione che ho per te e i tuoi figli.
CLITENNESTRA
Sei
un antico servo della casa.
VECCHIO
Ad
Agamennone fui dono nuziale.
CLITENNESTRA
E
in Argo sei con me sempre rimasto.
VECCHIO
A
te devoto e meno al tuo sposo.
CLITENNESTRA
Che
senso hanno questi tuoi discorsi?
VECCHIO
La
tua figlia sta per essere uccisa
proprio
dal padre che l'ha generata.
CLITENNESTRA
E'
una fandonia che pronta respingo.
Il
tuo cervello hai perduto, vecchio?
VECCHIO
Il
bianco collo di quell'infelice
reciderà
proprio con la sua spada.
CLITENNESTRA
Che
cosa odo?! Oh, me sventurata,
è
mio marito diventato pazzo?
VECCHIO
La
mente è sana, sol prova delirio
verso
di te e verso la tua figlia.
CLITENNESTRA
Qual
è il motivo, qual demone tristo
la
sua probità ha stretto nel pugno?!
VECCHIO
Un
oracolo ha predetto Calcante:
questo
è quello che chiede per salpare.
CLITENNESTRA
Per
andar dove, mia figlia dal padre
dovrebb'essere
uccisa e poi immolata?
VECCHIO
Per
arrivar di Dardano alla reggia
e
Menelao riprender la consorte.
CLITENNESTRA
Il
fato dunque avrebbe deciso:
il
ritorno di Elena si paga
immolando
mia figlia Ifigenia?
VECCHIO
Ad
Artemide suo padre l'offrirà.
CLITENNESTRA
Perché
qui in Aulide farmi venire
parlando
di un matrimonio futuro?
VECCHIO
Contava
sulla tua felicità
sapendo
che dovea sposare Achille.
CLITENNESTRA
Rovina
per entrambi, figlia mia.
VECCHIO
Aagamennone
non dovea pensare
di
consumare tale atrocità.
CLITENNESTRA
In
una morsa il pianto m'ha serrato.
VECCHIO
Non
bastano le lacrime pei figli..
CLITENNESTRA
Come
hai saputo tutto questo, vecchio?
VECCHIO
Avevo
un'altra lettera per te
in
aperto contrasto con la prima.
CLITENNESTRA
Voleva
o non voleva Ifigenia
come
vittima da sacrificare?
VECCHIO
Non
la voleva. Tuo marito il senno
aveva
all'improvviso ritrovato.
CLITENNESTRA
Una
lettera che tu consegnarmi
dovevi
e non l'hai fatto...
VECCHIO
Menelao
me
l'ha sottratta lui, e proprio questo
è
la causa della nostra sciagura.
CLITENNESTRA
Hai
ben sentito, tu che di Peleo
e
della Nereide sei il figlio?
ACHILLE
Certo,
ho sentito che una sventura
ti
ha colpito, e per me un'offesa
fu
lanciata sconsideratamente.
CLITENNESTRA
Mia
figlia, lusingata con le nozze,
a
morte invece è stata condannata.
ACHILLE
Tuo
marito è colpevole del torto
che
non penso di dover sopportare.
CLITENNESTRA
Non
mi vergogno di gettarmi ai piedi
di
colui che una dea ha generato;
non
son superba e nulla mi sta a cuore
più
della felicità di mia figlia.
Falsamente,
lo so, l'hanno chiamata
tua
sposa, e ignara io l'ho portata
da
te per porle in capo la corona
del
matrimonio, mentre invece ora
al
sacrificio devo accompagnarla.
Su
di te la vergogna ricadrà
se
tu rinunci a prender sua difesa:
con
lei non hai contratto matrimonio,
eppur
suo sposo sei stato chiamato.
Io
ti scongiuro per la madre terra:
il
tuo nome ha segnato mia rovina,
ora
il tuo nome deve tutelarmi.
Non
c'è altare in cui rifugiarmi,
solo
il tuo corpo è la protezione,
nessun
amico che mi sia vicino,
d'Agamennone
crudeltà conosci.
Sola
e donna in mezzo ai marinai
e
ai soldati in rivolta sono giunta;
al
male e al bene tutti erano pronti
secondo
la giustizia. Sopra noi
stendi
la mano e salve saremo:
altrimenti
per noi non verrà scampo.
ACHILLE
Il
mio animo è fiero, prendo fuoco
ma
in fronte alla sventura mi rattristo
e
gioisco del lieto con misura.
Ideale
di vita è assennatezza,
di
ragionar oppur no, secondo i casi.
Mio
maestro è il centauro Chirone
che
mi ha insegnato la semplicità.
Se
gli Achei ordini giusti danno,
obbediremo,
altrimenti no.
Qui
e a Ilio, per quanto riguarda,
Ares
onorerò con la mia lancia.
Tu
dai tuoi cari hai subito offesa:
io
ti consolerò per quanto posso.
Ifigenia
non sarà immolata
dal
padre. Non presterò a tuo marito
la
mano per inganni concertare,
il
mio nome ucciderebbe tua figlia
senza
che la mia spada possa alzare.
La
colpa già sarebbe del tuo sposo,
ma
io innocente non mi sentir
per
le nozze mancate; la vergine
che
mali ha subito ed oltraggiata
è
stata in un modo così indegno,
io
la devo finalmente aiutare.
O
Menelao sarebbe un eroe
ed
io il peggiore degli Argivi, uomo
che
nulla vale e che nulla può fare,
non
figlio di Peleo, ma di un perfido
demone,
se il mio nome dal consorte
tuo
per il male venisse sfruttato.
Per
Nereo che nel mare fu allevato
e
dette vita a mia madre, giammai
Agamennone
toccherà tua figlia,
oppure
la barbarica terra
di
Sipilo, città verrà chiamata,
mentre
il nome di Ftia dimenticato.
Calcante
il suo orzo preparerà
con
le acque lustrali; che indovino
mai
chi non possiede verità,
e
il futuro predice con menzogna?
Non
alludo alle nozze programmate,
molte
ragazze sognano il mio letto,
ma
Agamennone con me ha sbagliato:
doveva
chiedere il permesso a me
per
usare il mio nome e la ragazza
convincere,
che anche Clitennestra
l'avrebbe
data volentieri in moglie
a
me. Ai Greci l'avrei consegnata
per
non essere costretto a rifiutare
quello
che dell'esercito il comune
bene
era da tutti ritenuto.
Ma
per i capi sono men di nulla,
un
che si tratta a caso, bene o male.
Te
lo dimostrerò con la mia spada
che,
prima di combatter contro i Frigi,
si
arrosserà del sangue di qualcuno.
Poco
fa m'hai scambiato con un dio,
non
lo sono ma posso diventarlo.
CORIFEA
O
figlio di Peleo, bene hai parlato
in
modo degno per la dea tua madre.
CLITENNESTRA
Sento
che è mio dovere ringraziarti,
ma
devo farlo senza esagerare
nelle
lodi com'è la mia natura.
Mi
vergogno a esibir le mie sventure
a
te che vivi fuori dai miei mali,
ma
un uomo di nobile sentire
ha
pietà delle sofferenze altrui.
Vedevo
in te un genero ideale,
ma
era vana speranza; in ogni modo
per
te sarebbe di cattivo augurio
la
morte di mia figlia per future
felici
nozze, non devi scordarlo.
Nel
tuo parlare ti sei bene espresso:
se
tu lo vuoi la mia figlia è salva.
Vuoi
che si getti supplice ai tuoi piedi?
Terrà
abbassati gli occhi pel pudore
così
come a una vergine conviene.
ACHILLE
Non
condurmi davanti Ifigenia
per
non espormi a critiche volgari:
c'è
intorno un'accozzaglia di soldati
pronti
a chiacchiere ed a malignità.
Di
vostre suppliche non ho bisogno:
dalle
sciagure devo liberarvi,
l'impegno
ho preso e lo rispetterò.
CLITENNESTRA
Che
la fortuna sempre ti accompagni.
ACHILLE
Ascolta
perché tutto vada bene.
CLITENNESTRA
Si
capisce che devo darti ascolto.
ACHILLE
Tuo
marito dobbiamo convincere
che
gli conviene meglio ragionare.
CLITENNESTRA
E'
un vile e dell'esercito ha paura.
ACHILLE
Ma
le ragion si posson rovesciare.
CLITENNESTRA
Spiegami
bene cosa devo fare.
ACHILLE
Per
prima cosa implorar lo devi
che
rinunci ad uccidere sua figlia,
se
non accetta, chiedimi un aiuto.
Se
la preghiera vince non è il caso
di
chiamarmi: salvezza è garantita
senza
fare osservazioni all'amico.
L'esercito
non mi rinfaccerà
il
privilegio del ragionamento;
spero
nella completa persuasione
che
renda inutile ogni intervento.
CLITENNESTRA
Parole
sagge da seguire in pieno,
ma
se l'esito nega lo sperato,
dove
trovare il braccio protettivo?
ACHILLE
Sarò
io su di te a vigilare
perché
dei Danai in mezzo alla folla
tu
non debba trovarti. Tindareo
per
i Greci è persona importante:
la
sua casa non disonorare.
CLITENNESTRA
Comanda
pure, io obbedirò.
Sei
un giusto, e se esistono gli dèi,
non
potranno non esserti alleati.
CORO
Il
lieto canto di quale imeneo
dal
flauto libico fu accompagnato,
da
cetra e dallo zufolo a più canne?
Fu
quel giorno che le Muse andarono
al
banchetto di nozze per Peleo.
Sul
ritmo dei loro sandali d'oro,
intonarono
canti melodiosi
in
onore di Tetide e del figlio
di
Eaco sul monte Centauri.
E
del Pelio nei boschi, Ganimede
che
il letto di Zeus delizia,
da
coppe d'oro il nettare attingeva.
Le
cinquanta Nereidi danzavano
sulla
spiaggia risplendente di sole
per
onorare liete queste nozze.
I
Centauri arrivaron a frotte
numerose
al banchetto degli dèi,
brandendo
i pini, e non dimenticando
di
adornarsi con ghirlande di fiori.
"O
vergine Nereide" gridaron
"Chirone
che dell'arte profetica
di
Apollo si vanta, ti ha predetto
tutto
sul figlio che partorirai:
sarà
fulgida luce di Tessaglia.
A
capo dei Mirmidoni armati
la
pianura di Troia invaderà,
a
ferro e a fuoco la città mettendo,
di
Priamo indosso l'armatura
si
metterà da Efesto forgiata:
un
dono di Tetide sua madre."
Furono
dai celesti consacrate
felici
nozze fra Peleo e la prima
ninfa
delle nobili Nereidi.
O
vergine, gli Argivi deporranno
una
corona sui tuoi bei capelli,
quasi
fossi una giovenca discesa
dalle
pietrose grotte dei monti,
ma
domata non sei stata: la gola
verrà
arrossata dal tuo stesso sangue.
Tra
il suono degli zufoli e zampogne
non
sei cresciuta, ma accanto madre
che
preparava l'abito da sposa,
alla
prole di Inaco destinata.
Pudore
e virtù potere avranno
ancora
fra i mortali se al governo
ci
saranno empietà e indifferenza,
se
ingiustizia su legge prevarrà
e
l'uomo, non più solo, lotterà
per
rimuovere l'ira degli dèi?
(Clitennestra esce dalla tenda)
CLITENNESTRA
Non
è ancora arrivato mio marito?
Da
un bel pezzo ha lasciato la tenda,
e
mia figlia, infelice, sta piangendo
per
la morte a cui il padre la destina.
Eccolo!
E' proprio lui che sta arrivando.
E'
il momento per me di smascherare
il
nefando che trama verso il figli.
(arriva Agamennone)
AGAMENNONE
Che
fortuna incontrarti da sola!
Devo
dirti alcune cose adatte
poco
agli orecchi di sposa futura.
CLITENNESTRA
Qual
è dunque la fortuna che cerchi?
AGAMENNONE
Di'
a tua figlia che deve seguirmi,
sono
pronti i grani d'orzo con le
acque
lustrali per purificare,
e
anche le giovenche da immolare
un
po' prima delle nozze alla dea,
dalle
quali possa sgorgare il sangue
nero
ad Artemide destinato.
CLITENNESTRA
Sono
belle parole, ma azioni
che
non so definire. Figlia mia,
lascia
la tenda, sai delle intenzioni
di
tuo padre. Ad obbedir son pronta,
così
come a parlar per tutt'e due.
AGAMENNONE
Figlia
mia, tu non hai l'aria allegra,
piangi
e ti copri il viso col peplo?
CLITENNESTRA
Quali
sventure devo raccontarti,
le
prime, l'ultime. quelle di mezzo?
AGAMENNONE
Che
cosa accade? tutt'e due sembrate
con
l'aspetto turbato e con sgomento.
CLITENNESTRA
Agamennone,
rispondi sincero.
AGAMENNONE
Non
occorre un invito come questo,
che
cosa chiedi? io ti risponderò.
CLITENNESTRA
E'
vero che vuoi uccider nostra figlia?
AGAMENNONE
Orribil
la domanda e il sospetto.
CLITENNESTRA
Orsù,
rispondi alla mia richiesta.
AGAMENNONE
Se
vuoi udire risposte sensate,
tu
sensate domande dovrai farmi.
CLITENNESTRA
Stessa
domanda, la risposta attendo.
AGAMENNONE
Sorte
avversa e demone malvagio!
CLITENNESTRA
Un
solo demone per lei, per me, per te?
AGAMENNONE
Di
quale torto devi lamentarti?
CLITENNESTRA
Vuoi
saperlo da me? Quale innocenza!
AGAMENNONE
Son
venuti alla luce i miei segreti?
CLITENNESTRA
Sono
stata informata dei tuoi piani:
i silenzi,
i gemiti e i lamenti
parlan
da soli. Non occorre dire.
AGAMENNONE
In
silenzio rimango per vergogna.
CLITENNESTRA
Ascolta:
parlerò con gran chiarezza
senza
parole oscure o ambiguità.
La
prima accusa che ora ti muovo
riguarda
il matrimonio. Tu a forza
mi
hai sposato uccidendomi il marito,
Tantalo,
e dal mio seno strappato
il
figlioletto. Contro di te,fieri
si
levarono in armi i miei fratelli,
figli
di Zeus, tu ti rifugiasti
da
mio padre, il vecchio Tindareo.
Da
lui perdono ottenesti e anche
l'accesso
al mio letto nuziale.
Anch'io
ti perdonai, diventando
una
moglie esemplar, fedele e brava
ad
aumentare i tuoi beni di casa:
eri
un uomo felice e soddisfatto.
Rara
fortuna trovare una moglie
come
me. Un maschio ho partorito
e
tre figlie. Or strapparmene vuoi
una
crudelmente. Perché la uccidi?
Perché
Menelao la moglie possa
riprendere,
ed in tal modo i figli
debbon
pagare per una svergognata.
Hai
scelto di partire per la guerra
e
sola mi hai lasciato nella casa.
Forse
laggiù tu resterai a lungo,
e
io sola cosa potrò pensare
nel
veder che d'Ifigenia son vuote
le
stanze virginali? le lacrime
mi
scorreran sul viso ed un lamento
ripeterò:
figlia mia che la vita
il
padre ti donò, ora la morte
di
sua mano ti ha dato. Qual ritorno
alla
sua casa egli ha preparato?
Baserà
poco per me e per le figlie
preparar
l'accoglienza meritata.
Non
mi costringere a farti del male.
Se
immolerai mia figlia, qual preghiere
innalzerai
al cielo o per te
invocherai?
Luttuosa partenza
e
funesto ritorno, non c'è altro.
Dovrò
pregare io per il tuo bene?
Ma
bene augurare agli assassini
non
è una grave offesa per gli dèi?
Tornando
in Argo abbraccerai i tuoi figli,
ma
chi di loro ti guarderà in faccia?
Uno
l'abbracci e subito l'uccidi.
Hai
ben riflettuto, oppur soltanto
vuoi
impugnar lo scettro di comando
dell'armata?
Volete Achei salpare
contro
la terra dei Frigi, avresti
dovuto
dire, or tirate a sorte
l'uomo
il cui figlio morire dovrà.
Questo
era giusto e non consegnare
tua
figlia come vittima indicata.
Oppur
che Menelao sacrificasse
Ermione,
figlia sua, per ottenere
Elena
in cambio che è la sua sposa:
lo
scambio in fondo riguardava lui.
Io,
donna fedele, sarò privata
della
figlia, mentre lei, l'adultera,
terrà
la propria a Sparta fra le mura
della
sua casa e vivendo felice.
C'è
qualche sbaglio in quello che ho detto?
Se
è giusto, non ucciderai tua figlia.
CORO
Devi
darle ascolto, e sempre giusto
che
i genitori difendano i figli.
IFIGENIA
Se
di Orfeo io avessi la voce, padre,
e
persuader potessi col mio canto
anche
le pietre a venirmi dietro,
quella
strada di certo seguirei.
Solo
un'arte m'è dato possedere:
il
pianto, e ti abbraccio le ginocchia
piangendo,
perché tu non dia la morte
al
corpo che tu stesso hai generato.
Troppo
giovane sono perché il sole
per
me la luce spenga, e mi costringa
a
scendere nel regno della notte.
Ricordo
quando in braccio mi tenevi
e
le carezze che mi prodigavi,
dicendo:"Ti
vedrò viver felice
nella
casa che sarà del tuo sposo."
Io,abbracciata
al tuo collo, rispondevo:
"Da
vecchio tu verrai nella mia casa
com'ospite
gradito, e resterai
insieme
a me il tempo che vorrai."
Non
mi uccidere, ti supplico in nome
di
Pelope e del tuo padre Atreo
ed
anche di lei, mia madre che soffrì
nel
partorirmi, e deve ancor soffrire
per
la mia morte. Cosa c'entro io
con
le nozze compiute da Alessandro
con
Elena? Dammi un ultimo bacio
che
come tuo ricordo mi rimanga.
(Oreste le abbraccia le gambe)
Vedi,
anche mio fratello un aiuto
vorrebbe
darmi, ma purtroppo, Oreste,
sei
troppo piccolo e non rimane
che
unirti al mio pianto e supplicare
nostro
padre a non darmi la morte.
Il
mondo tenebroso è da fuggire
in
ogni modo, soltanto la luce
può
dar la gioia a tutti gli umani.
CORO
Elena,
sciagurata la tua colpa
che
ha portato gli Atridi e i loro figli
ad
affrontare questa prova atroce.
AGAMENNONE
Conosco
anch'io quando è necessario
aver
pietà oppure far tacere
il
sentimento. I miei figli amo,
e
prendere questa decisione
è
agghiacciante, ma anche il contrario
lo
è lo stesso. Gli eroi Greci sono
impietriti
con le loro armi.
Come
Calcante ha già profetato,
nessun
potrà torri d'Ilio assaltare,
né
distrugger di Troia la città
se
Ifigenia non immolerò.
Violenta
la passion s'è scatenata
nell'esercito
dei nostri soldati:
immediata
la flotta ha da salpare
per
raggiungere la terra dei Frigi
e
ai ratti delle Greche porre fine.
Uccideranno
voi se io mi oppongo
ai
decreti da Artemide fissati.
In
questo fatto Menelao non c'entra,
non
per lui devo sacrificarti,
ma
per salvare i talami dei Greci
che
dai barbari vengon profanati,
perché
dei Greci venga finalmente
affermata
la piena libertà.
(s'allontana)
CLITENNESTRA
Della
tua morte, figlia, forte angoscia
patisco,
mentre invece il genitore
ti
ha consegnato all'Ade e ora fugge.
IFIGENIA
Sventura
mi colpisce, o madre mia,
or
ci accomuna un canto luttuoso
mentre
per me s'è spenta ormai la luce.
Valli
della Frigia ricoperte da
neve,
monti dell'Ida dove un giorno
Priamo
espose per destino di morte
il
neonato Paride che poi
come
mandriano venne allevato,
là
dove son le fonti delle ninfe
e
un prato di rose e giacinti
che
vengono raccolti dalle dee.
Là
giunsero un giorno Pallade, Cipride
ed
Era: Cipride che i desideri
in
tutti accende. Pallade orgogliosa
della
sua lancia, così come Era
fiera
appariva del letto di Zeus.
Giunse
così all'odioso giudizio
che
ai Danai la gloria avrebbe dato,
a
me la morte; ignara vittima
ad
Artemide sono destinata
per
concedere ai Greci di salpare.
Madre
mia che a una sventurata
hai
dato vita, non lasciarmi sola
ad
affrontar l'empia spada diretta
alla
mia gola da un padre crudele.
Il
porto d'Aulide non doveva dare
asilo
a navi con bronzei rostri
che
contro Troia erano dirette.
Zeus
sull'Euripo non dovea mandare
venti
ostili a chi dovea partire
e
a chi invece laggiù dovea sostare.
Duro
è per gli umani il destino
conoscere.
Le sofferenze e i mali
che
la figlia di Tindareo ha dato
all'infelice
stirpe dei Danai.
CORIFEA
Ho
grande compassione per la sorte
che
vorrei non ti fosse mai toccata,
IFIGENIA
Madre,
vedo una turba di soldati
che,
mi sembra, siano qui diretti.
CLITENNESTRA
C'è
Achille,l'eroe, in mezzo a loro,
per
il quale sei venuta in Aulide.
IFIGENIA
Aprite
la tenda per nascondermi.
CLITENNESTRA
Perché
vuoi tu fuggire, figlia mia?
IFIGENIA
Trovo
disagio nel farmi vedere.
CLITENNESTRA
E
non puoi dirmi quale è il motivo?
IFIGENIA
Mi
vergogno per le nozze mancate.
CLITENNESTRA
La
nostra condizione non consente
di
praticar certe delicatezze:
c'è
l'urgenza di chiedere aiuto.
ACHILLE
O
progenie di Leda sventurata...
CLITENNESTRA
Sventurata:
hai detto proprio bene.
ACHILLE
...
dagli Achei poco fa alti clamori
si
son levati con violenza estrema.
CLITENNESTRA
Non
puoi parlare con più precisione?
ACHILLE
E'
tua figlia l'oggetto del tumulto.
CLITENNESTRA
Son
parole di cattivo augurio.
ACHILLE
...
dicono che dovrebb'essere uccisa.
CLITENNESTRA
E
nessuno ha levato opposizione?
ACHILLE
Io
steso ho corso questo rischio.
CLITENNESTRA
Di
quale rischio ora stai parlando?
ACHILLE
Il
rischio di venire lapidato.
CLITENNESTRA
Ma
chi avrebbe mai osato di toccarti?
ACHILLE
Tutti
i Greci si sono coalizzati.
CLITENNESTRA
Non
c'erano fra questi i tuoi soldati?
ACHILLE
I
Mirmidoni? Eran nella fila
dei
protestanti, come dei nemici.
CLITENNESTRA
Per
noi allora è proprio finita.
ACHILLE
Mi
chiamavano il succubo di nozze.
CLITENNESTRA
E
tu allora che cos'hai risposto?
ACHILLE
Che
non lascerò uccidere mai
questa
donna che io avrei sposato
che
m'era stata promessa dal padre.
CLITENNESTRA
L'avea
fatta venire qui da Argo.
ACHILLE
Ma
le urla mi hanno sopraffatto.
CLITENNESTRA
La
folla è un animale inferocito.
ACHILLE
Malgrado
tutto vi difenderò.
CLITENNESTRA
Ti
batterai contro tutti e da solo?
ACHILLE
Ecco
i servi che portan le mie armi.
CLITENNESTRA
Auguro
al tuo coraggio buoni frutti.
Così
mia figlia non verrà sgozzata?
ACHILLE
Non
per quanto sta in me, resta pur certa.
CLITENNESTRA
Verrà
qualcuno per portarla via?
ACHILLE
In
diecimila verranno, e con loro
a
capeggiarli ci sarà Odisseo.
CLITENNESTRA
Di
Sisifo il maledetto figlio?
ACHILLE
Appunto.
Proprio di lui si tratta.
CLITENNESTRA
Dall'esercito
è stato mandato,
oppur
venuto per sua iniziativa?
ACHILLE
E'
stato scelto col suo gradimento.
CLITENNESTRA
Come
potrà lui trascinarla via?
ACHILLE
Afferrandola
per i suoi capelli.
CLITENNESTRA
Allora
io che cosa devo fare?
ACHILLE
Tenerti
stretta, stretta a tua figlia.
CLITENNESTRA
se
fosse sufficiente questa stretta,
nessun
me la potrebbe mai strappare.
ACHILLE
Questo
è lo scopo cui tende Odisseo.
IFIGENIA
Madre,
ti prego adesso di ascoltarmi:
non
vale esser furiosa col marito.
Dobbiamo
lo straniero ringraziare
per
dimostrata generosità,
ma
dobbiamo soprattutto evitare
che
dalle truppe venga accusato
senza
per noi risultar vantaggio.
In
quanto a me, dopo mia riflessione,
gloriosamente
affronterei la morte.
Ascolta
quali son le mie ragioni:
tutta
la Grecia ormai sta guardando
perché
da me dipende la partenza
delle
navi, insieme con distruzione
d'Ilio
superba; non più nel futuro
le
donne rapiranno dalla Grecia,
se
a caro prezzo pagheran l'offesa
che
Elena ha dovuto subire.
Tutto
questo otterrò con la mia morte,
avrò
gloria per aver liberato
l'Ellade
stessa che abbiamo in comune.
Non
per te sola tu m'hai generato,
ma
per la patria, la storia, il costume.
Achille
non dovrà scendere in campo
contro
tutto l'esercito schierato,
non
è giusto rischiare di morire
solo
per una donna aver difeso.
Neppur
di mille donne l'esistenza
equivale
a quella di un sol uomo.
Se
Artemide la mia persona ha scelto,
posso
oppormi al volere della dea?
Ecco
dunque che mi offro alla Grecia
perché
in Ilio venga distruzione.
Questo
per me è il mio monumento:
comprende
figli, matrimonio e gloria.
Gli
Achei comandar dovranno i barbari:
lor
son schiavi e noi liberi siamo.
ACHILLE
O
figlia d'Agamennone, felice
sarei
stato se t'avessi sposato.
Quali
nobili parole le tue!
Degna
tu sei della Grecia e lei di te.
Contro
il divin che sempre ci sovrasta
hai
deciso che non si può lottare.
La
natura tua nobile m'accende
sempre
più il desiderio di sposarti
per
poterti portar nel mio palazzo.
Tetide
lo dovrà pure sapere
del
dolore che io proverei
se
non riuscissi a salvarti dai Greci.
La
morte, credimi, è un brutto male.
IFIGENIA
Parlo
senza riguardi per nessuno,
ma
tu, straniero, non uccider altri
e nemmeno
devi restare ucciso.
Lascia
che l'Ellade la salvi io,
se
mi sarà possibile di farlo.
ACHILLE
Non
aggiungo altro se hai deciso.
Ma,
anima sublime, pentire ti
potresti,
allora, sarò all'altare,
pronto
ad impedire la tua morte.
Forse
quando la spada avrai sul collo
ripenserai
alle mie parole.
Vado
al tempio ad attendere il tuo arrivo.
(esce)
IFIGENIA
Perché,
madre, ti piangi in silenzio?
CLITENNESTRA
Non
ho forse ragion di lamentarmi
per
tutte le sciagure capitate?
IFIGENIA
Non
rattristarmi e stammi a sentire.
CLITENNESTRA
Parla
pure, da me attenzione avrai.
IFIGENIA
Non
tagliarti i capelli e non portare
abiti
neri per la mia scomparsa.
CLITENNESTRA
Come
farlo dopo averti perduto?
IFIGENIA
Non
mi hai perduto, ma salva sarò
e
potrai afferrare la gloria.
CLITENNESTRA
Hai
detto che non devo portar lutto
dopo
la tua scomparsa prematura?
IFIGENIA
Nessun
tumulo per me verrà eretto.
CLITENNESTRA
Non
è mai per la tomba che si piange,
ma
per chi se ne sta chiuso là dentro.
IFIGENIA
D'Artemide
l'altare è il monumento.
CLITENNESTRA
D'accordo,
figlia, farò come vuoi.
IFIGENIA
Pensa,
madre, io sono fortunata
dell'Ellade
sarò benefattrice.
CLITENNESTRA
Cosa
dirò alle tue sorelle?
IFIGENIA
Neanche
loro si vestano a lutto.
CLITENNESTRA
Non
hai parole affettuose da dirgli?
IFIGENIA
Che
stiano bene, e fai un uomo di Oreste.
CLITENNESTRA
Abbraccialo
che non lo vedrai più.
IFIGENIA
Caro,
Oreste, hai aiutato i tuoi cari
come
meglio potevi per l'età.
CLITENNESTRA
Che
cosa fare in Argo a te gradito?
IFIGENIA
Non
odiare mio padre, il tuo sposo.
CLITENNESTRA
Dovrà
passar per te prove tremende.
IFIGENIA
Per
la Grecia mi avrà sacrificato.
CLITENNESTRA
Con
l'inganno l'ha fatto, in modo indegno
per
chi scende dalla stirpe d'Atreo.
IFIGENIA
Chi
mi starà vicin prima che via
mi
trascinino per i miei capelli?
CLITENNESTRA
Ci
sarò io con te...
IFIGENIA
No,
non venire.
CLITENNESTRA
...
aggrappata al tuo peplo.
IFIGENIA
Madre,
ascolta:
resta
qui. Che sia un servo di mio padre
a
scortarmi dove sarò sgozzata.
CLITENNESTRA
Te
ne vai?
IFIGENIA
Per
non tornare più.
CLITENNESTRA
Aspetta,
figlia, lasciarmi non devi.
IFIGENIA
Non
piangere. E voi, giovani amiche,
ad
Artemide intonate un peana,
che
i Danai l'ascoltino in silenzio,
si
consacrino i canestri; il fuoco
venga
ora acceso per purificare:
io
porto la salvezza e la vittoria.
A
me vincitrice d'Ilio e dei Frigi
porgete
ghirlande, poi provvedete
acque
lustrali, disponete danze
nel
tempio e d'Artemide all'altare.
Con
il mio sangue e con il sacrificio
la
profezia io cancellerò.
Augusta
madre, non il nostro pianto
noi
ti offriamo: non è consentito.
Giovani
donne, con me celebrate
Artemide
a Calcide nel tempio.
Qui
nel porto di Aulide le armi
per
colpa mia restano inattive.
CORO
La
rocca di Perseo hai rammentato
l'opera
realizzata dai Ciclopi?
IFIGENIA
Mi
allevaste perché io luce fossi
per
l'Ellade, non rifiuto di morte.
CORO
La
gloria ti sarà per sempre accanto.
IFIGENIA
Giorno
radioso, splendore di Zeus!
Si
prepara per me una nuova vita
da
consumare in un nuovo destino.
A
te, luce tanto amata: addio.
(esce)
CORO
Ecco
che avanza questa vincitrice
di
Ilio e dei Frigi: sul capo ghirlande
e
da distribuir acque lustrali.
Dal
tenero collo sgorgherà il sangue
sacrificato
per la dea crudele.
Le
fonti stillanti ti attendono,
le
acque paterne con l'esercito
che
anela di raggiungere Ilio.
Te
vogliamo invocare di Zeus
figlia,
sovrana di tutti gli dèi,
concedici
una sorte felice.
Tu,
altissima che le vittime umane
ricerchi,
manda l'esercito Greco
contro
la terra dei Frigi, concedi
ad
Agamennone, d'Ilio le forti
mura
espugnare, cingendo sul capo
una
corona di gloria perenne.
(entra il secondo messaggero)
SECONDO MESSAGGERO
O
Clitennestra di Tindareo figlia,
esci
dalla tua tenda ad ascoltarmi.
CLITENNESTRA
Sono
uscita dopo averti sentito,
sono
tutta sconvolta perché temo
tu
abbia una disgrazia da annunciarmi.
SECONDO MESSAGGERO
Cose
stupefacenti voglio dirti
accadute
a tua figlia proprio ora.
CLITENNESTRA
Che
cosa aspetti, sbrigati a parlare.
SECONDO MESSAGGERO
Saprai
tutto ciò per filo e per segno.
Anch'io
ho la mente un po' turbata,
spero
di non confondermi nel dire.
Di
Artemide il bosco raggiungemmo
e
gli Argivi ci fecer folla intorno.
Agamennone,
vedendo la figlia
che
verso il sacrificio avanzava,
in
lamenti e singhiozzi scoppiò.
Ifigenia
accanto sosta fece
e
disse: "Padre mio, volentieri
il
mio corpo offro in sacrificio
per
la patria e per tutta la Grecia,
secondo
il decreto degli dèi.
Vi
auguro propizia la fortuna
per
il vostro trionfo ed il ritorno.
Nessun
mi tocchi: io sola alla spada
il
collo porgerò." così parlò
e
tutti ammirarono il coraggio.
Taltibio
ordinò quiete profonda,
Calcante
estrasse un'affilata spada
e
incoronò il capo della donna.
Il
figlio di Peleo le acque lustrali
sparse
intorno all'altare e così disse:
"Figlia
di Zeus, tu che le belve
uccidi
e attraversi la notte
come
candida luce, ora accogli
il
sacrificio offerto dagli Achei
compreso
il principe Agamennone
con
l'inviolato sangue di vergine.
A
noi concedi un quieto navigare
alla
volta di Troia e conquistare
la
città con la forza delle lance."
Atridi
e soldati, fisso al suolo
tenevano
lo sguardo. L'officiante
si
preparava ad assestare il colpo,
quando
all'improvviso il miracolo
avvenne:
tutti il rumor del colpo
sentimmo,
ma da nessuno il corpo
della
fanciulla fu visto cadere.
Il
corpo di una cerva molto bella
giaceva
al suolo ancora palpitante
e
l'altare irrorando col suo sangue.
Allor
Calcante esultante gridò:
"Questa
è la vittima predestinata
dalla
dea. Afrodite non vuole
che
il suo altar venga macchiato
da
nobile sangue. Ha ella accolto
il
nostro sacrificio, e ci concede
di
salpare per Ilio ed attaccare
la
città. Andate dunque alle navi,
oggi
Aulide dobbiamo lasciare
e
varcare le acque dell'Egeo."
Quando
la vittima al fuoco di Efesto
diventò
cenere, Calcante invocò
l'esito
lieto dell'operazione.
Questo
Agamennone mi manda a dirti,
perché
tu conosca quale sorte
gli
dèi hanno assegnato a Ifigenia,
e
della gloria che ha conquistato
nell'Ellade.
Io stesso ero presente
quando
tua figlia è volata in cielo.
Dimentica
l'ira contro il tuo sposo:
le
azioni degli dèi non sono sempre
da
noi comprese,ma i celesti salvano
le
persone che da lor sono amate.
Questo
è un giorno felice che ha veduto
la
tua figlia morire e poi rinascere.
CORIFEA
Di
grande gioia è questo messaggio:
tua
figlia è salva e vive fra gli dèi.
CLITENNESTRA
Quale
dio ti ha rapita, figlia mia?
Con
quale nome or dovrò invocarti?
Oppur
favole sono che vogliono
consolarmi
e convincermi anche
a
deporre il mio lutto doloroso?
CORIFEA
Il
principe Agamennone è arrivato
e
ti ripeterà questo racconto.
AGAMENNONE
Moglie
mia, felici ora possiamo
ritenerci
per la nostra figlia
che
vive adesso insieme agli dèi.
Prendi
Oreste con te e ritorna ad Argo.
L'armata
è pronta a salpare. Addio.
Ci
vorrà del tempo prima che torni
da
Troia. La fortuna sia benigna.
CORO
Addio,
figlio di Atreo, in terra Frigia
giungi
bene e ritorna felice.
E
magnifiche prede porta anche
dalla
città di Ilio conquistata.
FINE DELLA TRAGEDIA
Estratti da opere storico – letterarie