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LUNGA E PROFONDA LA NOTTE
–
[Testo tutelato dalla Società Italiana
degli Autori e degli Editori (S.I.A.E.)]
Breve sinossi:
Facciamo un’ipotesi: la Rivoluzione Francese scoppia ai nostri giorni e coinvolge alcuni rappresentanti dell’alta borghesia. L’azione si svolge in una cantina-prigione dove vengono condotti gli arrestati e dove avviene di tutto: dal proposito di sopprimere chi è pronto a confessare, all’amore sbocciato fra due giovani. La vicenda sembra avviata verso una soluzione pacifica, quando giunge la notizia agghiacciante: al potere è arrivato Robespierre con il quale si dovranno fare i conti.
Durata: due tempi
Genere: drammatico
12 personaggi (10 uomini e 2 donne)
P E R S O N A G G I
GUILLAUME LA FORET banchiere
FABIENNE LA FORET
sua
moglie
EMILE COSTANTIN
industriale
COLETTE LANGFORT
la
sua segretaria
HONORE' DE SAINT-MARTIN deputato
RENE' CARTOUCHE
giornalista
ROLAND
capo
carceriere
1° POPOLANO
2° POPOLANO
IL GIUDICE
BEBERT e FRANÇOIS
assistenti
di Roland
L A S C E N A
Un vasto locale disadorno che potrebbe essere una cantina o un
magazzino. Nel fondo un muro bianco sul quale si apre un finestrino con
inferriata. Al centro una lunga e rozza tavola rettangolare con sedie intorno;
a destra alcune brande che terminano fuori scena; a sinistra la pesante porta
di ingresso.
P A R T E P R I M A
(La scena è buia e, a poco a poco, si diffonde un certo chiarore. Da
fuori giungono rumori di voci concitate, alcuni spari, un coro, sirene di
ambulanze. Qualcuno grida in un altoparlante: "lasciate libere le
strade!... lasciate libere le strade!". I rumori si accavallano, si
attenuano, si dissolvono. Fracasso di catenacci: quattro uomini e due donne
entrano esitanti nel locale; la porta si chiude dietro di loro. I sei si
guardano intorno scoraggiati, non osando quasi inoltrarsi; Emile appoggia la
fronte al muro; Honoré è con le spalle voltate alla platea.)
---------------------------------
Fabienne
Ancora spari... e grida... e
sirene...!
Colette
Un nuovo scontro per le
strade.
Fabienne
Non sono ancora stanchi di
violenza e di orrore ? Dove sarà questa volta?
René
Dev'essere vicino... Rue
Royale, forse.
Fabienne
E chi saranno quelli che si
sparano addosso?
Colette
Che cosa importa saperlo?
René
e'
impossibile dire con
certezza chi sono.
Fabienne
Cosa c'è di certo a Parigi di questi tempi?
René
Forse sono i Girondini contro gli amici di Marat, oppure i Montagnardi contro i moderati. Difficile poterlo stabilire.
Guillaume
Prelevati all'alba senza un regolare mandato
d'arresto... a questo siamo arrivati, oggi, in Francia!
Emile
Non abbiamo potuto avvertire nessuno, nemmeno i
nostri avvocati...
(con uno
scatto di nervi)
... io non tollero che...
Fabienne
(mettendogli
una mano sul braccio)
No, Emile... a che serve?
Emile
(controllando
a stento i propri nervi)
... gente come noi trattata in questo modo!...
(ancora spari)
Guillaume
E chi è adesso a sparare?
Colette
L'uno o l'altro non cambia nulla.
René
Per me sì, invece. sapete, io faccio il giornalista
e il mio obiettivo è vendere sempre più copie.
Fabienne
E ha bisogno di morti per le strade, vero?
René
Quelli ormai non fanno più notizia.
Fabienne
Ma se non fate che scrivere di quelli!
René
E' normale cronaca, fatti che ogni giornale deve riportare, ma per colpire l'opinione pubblica ci vuole l'imprevisto, l'eccezionale.
Colette
Per esempio?
René
Che so... una sparatoria fra Giacobini... ecco, uno
scontro fra loro alzerebbe le tirature.
Fabienne
E' cinico e crudele il suo mestiere: io non riuscirei a farlo.
Colette
A me invece ha sempre interessato.
René
Noi registriamo avvenimenti che altri hanno
provocato.
Fabienne
Fate molto di più:
organizzate l'opinione pubblica e lanciate parole d'ordine... alle spalle di
ognuno che spara là fuori c'è sicuramente un giornale.
René
Eliminando i giornali,
allora, secondo lei, si potrebbe far finire la rivoluzione?
Colette
E' un ragionamento troppo
semplice il tuo, Fabienne.
Guillaume
(parlando ad alta voce con
se stesso)
Perché... perché?... noi non
abbiamo mai fatto politica.
Fabienne
E di che cosa vi siete
occupati finora?
Guillaume
Industria... finanza...
Fabienne
(ironica)
Tutta roba che non ha niente
a che fare con la politica, vero?
Guillaume
Non l'abbiamo mai combattuta
la rivoluzione, noi: l'abbiamo accettata.
Fabienne
Cercando di adeguarla ai
vostri interessi.
Guillaume
E non era nostro sacrosanto
diritto?
Fabienne
Fino a che punto, però, e
con quali mezzi?
Guillaume
Vuoi incominciare il nostro
interrogatorio?
Fabienne
E' su questo, credo, che
dovrete rispondere.
Guillaume
Io dirò chiaramente una sola
cosa: quando avrete rivoluzionato tutto per bene, in Francia ci sarà sempre
bisogno dell'industria e della finanza.
Fabienne
Non delle vostre,
probabilmente, ma di quelle che piaceranno a loro.
Guillaume
Se vogliono far progredire
il paese non potranno metterci da parte.
Fabienne
E poi, scusa, neanche
Honoré, deputato alla Camera s'è mai occupato di politica?
Honoré
All'Assemblea Costituente di
cui faccio parte mi sono interessato solo di economia.
Fabienne
E da quando l'economia si è
separata dalla politica?
Honoré
Insomma, ci hai già
condannato?
Fabienne
Mi metto dalla loro parte e
penso alle obiezioni che potranno farvi quando vi interrogheranno.
Emile
E sei certa che ci saranno
altri interrogatori?
Fabienne
Hanno parlato di un
processo: tutti noi abbiamo sentito.
Emile
Non ne hanno bisogno: ci
hanno già condannato.
Guillaume
Io credo invece che un
processo lo faranno, tanto per dare l'impressione di una certa legalità.
Emile
Perché, è stato legale il
nostro arresto... erano poliziotti veri quelli che si sono introdotti in casa
nostra... erano mezzi legali le canne dei mitra puntate alle costole?...
Fabienne
Comunque, non potranno
accusarvi di delitti contro la rivoluzione.
Emile
E questo ci fa stare più
tranquilli?
Fabienne
Finora in Place de la
Concorde c'è andato solo chi ha cospirato contro la rivoluzione.
Emile
E sai come fanno
l'accertamento?... tu l'hai aiutata la rivoluzione?... dove... quando?... no,
non l'hai mai aiutata... quindi non la ami e sei pronto a combatterla.
Colette
Zitti! sta arrivando
qualcuno.
(Fracasso di catenacci: entra Roland, un tipo comune di circa 40 anni.
Ha alla vita un cinturone-cartuccera che stringe la giacca un po' logora; dal
fianco gli pende una grossa pistola. Dietro di lui ci sono François e Bebert, i
suoi aiutanti, con mitra e caricatori a tracolla.)
Roland
Finalmente è finita la
confusione là fuori e posso occuparmi un po' di voi cittadini... a nome di
tutto il personale di custodia, sono lieto di darvi il benvenuto...
Emile
Ma come "personale di
custodia" non siete stati voi tre a prelevarci stamani all'alba dalle
nostre case... anzi, dai nostri letti?!
Roland
Esatto, cittadino, anche le
funzioni della polizia siamo costretti a svolgere, quando è necessario.
Emile
E sempre a voi, all'atto
dell'arresto, abbiamo rilasciato le nostre dichiarazioni nel corso
dell'interrogatorio a cui ci avete sottoposto.
Roland
Sempre per la mancanza di
funzionari addetti: con la rivoluzione è bene dimenticare le proprie
specializzazioni. Si fa quello che occorre, cercando di ottenere il meglio
possibile... andate pure avanti... guardate tutto per bene... sì, lo so, il
locale è poco accogliente, ma non abbiamo potuto fare di meglio. Tutto è
accaduto così all'improvviso che non c'è stato il tempo di preparare qualcosa
di più adatto, di più funzionale come dicono oggi gli architetti... però le
cose principali ci sono: c'è da sedersi, la tavola per scrivere e per mangiare,
le brande per riposare... e là in fondo c'è anche un localino per... così per
dire, i bisogni più intimi... uno solo, purtroppo, per uomini e donne... ma le
cittadine possono stare tranquille: la loro privacy sarà rispettata
scrupolosamente... siamo fra gentiluomini, no? La televisione non c'è, ma i
giornali circolano liberamente e anche per qualche radiolina chiudiamo un
occhio, o per meglio dire, un orecchio...
(osserva i sei ancora increduli e scoraggiati)
... un po' delusi, vero?
pensate che avreste avuto diritto a qualcosa di più? Purtroppo Parigi è rimasta
senza una prigione decente, lo sapete,da quando è stata distrutta la Bastiglia.
Ora, possa crepare all'istante se voglio parlar male della rivoluzione, ma
quella è stata una mossa che non doveva esser fatta... o almeno doveva essere
rimandata finché non fosse stata trovata una sostituzione come si deve. Ma,
dico, cosa si erano messi in testa, di fare a meno della Bastiglia?... se ne
accorgono adesso che hanno dovuto trasformare in carcere il palazzo del Luxemburg!...
ci vuol altro per Parigi ora, con tutti gli arrestati che ci sono! Ma quel che
è fatto è fatto e non si può tornarci su. L'unico guaio è che dovete
adattarvi... ma poi, detto fra noi, un po' di colpa ce l'avete anche voi... chi
ve l'ha detto di farvi pescare con le mani nel sacco, tutti insieme e così
tanti?... Beh, che fate ancora in piedi? potete pure sedervi: qui non è come in
chiesa dove si pagano le seggiole...
(ridacchia, tutti siedono.)
... in fondo, poi, siete
stati fortunati: alla Conciergerie gli arrestati si montano in testa... e se vi
capitava di andare al Castello di Vincennes, dove è stato rinchiuso anche
quello sporcaccione del marchese De Sade, non c'era davvero da stare allegri...
meglio questi localetti di fortuna dove ci si trova in famiglia e si sta più
tranquilli. Basta che non capiti come in Rue Saint-Jacques dove c'è uno che
conosco: in uno spazio che è la metà di questo ci sono il triplo di persone. E
adesso credo che sia venuto il momento di presentarci meglio... io sono
Roland...
(indicando i suoi aiutanti)
... lui è Bebert e quello
François... mi raccomando di non lamentarvi se il servizio qui non è tanto per
la quale: come ho detto prima, nessuno di noi ha mai fatto il carceriere... lui
è un tipografo e lui fa il barista... soltanto per me ci potrebbe essere
qualche attinenza... sapete, io custodisco il bestiame al macello di
Saint-Cloud, ma qui c'entra poco perché il lavoro è del tutto diverso: laggiù
al bestiame, prima di abbatterlo, devono mettere un marchio all'orecchio, e
qui, invece... no, ve l'ho detto che non c'entra nulla... E ora, vediamo un po'
con chi abbiamo noi l'onore... Bebert, prendi quei fascicoli di là che diamo
un'occhiata...
(Bebert esce e rientra con alcuni fascicoli che Roland apre, seduto al
tavolo)
... Guillaume La Foret...
Guillaume
Sono io.
Roland
Ah... banchiere!...
(fischietto o altro verso di meraviglia)
... capisci, Bebert...
l'avevi mai visto, tu, così da vicino un banchiere?...
e tu,
François?... sembra
fatto come noi, e invece è diverso , è uno che ha capito che il denaro è il
miglior lavoratore che ci sia: non si stanca mai, non fa mai sciopero...è come
un fiume che scorre zitto, zitto e che lascia sulle rive le sue scorie: un
milione di franchi qua, uno là...e tu devi fare solo la fatica di
raccogliere...non ci credi? guardagli le mani: quelle non hanno mai sollevato
un peso più grosso di un mazzetto di banconote o di un carnet di assegni...
Emile
(scattando in piedi irritato)
Basta! non siamo qui per
fare i vostri zimbelli! avete capito?!...
(fa un passo in avanti minaccioso. Anche Roland si alza e porta una
mano al fianco.)
Roland
Bebert...François!...il
cittadino è troppo nervoso: non vorrei che commettesse qualche sciocchezza.
(I due aiutanti fanno scivolare dalla spalla il mitra e lo impugnano.
Colette corre ad aggrapparsi al collo di Emile.)
Colette
Emile, ti
prego, non perdere la calma!
Emile
(divincolandosi)
Io non posso
sopportare che...
Colette
(stringendosi ancor più a lui)
Ti prego,
Emile, abbi pazienza...tanto è inutile: siamo nelle loro mani.
(Emile a poco, a poco riprende il controllo e torna
a sedere.)
Roland
La cittadina
ha ragione, Emile: bisogna
pazientare. La pazienza è una grande virtù che prima o poi ripaga
abbondantemente... guarda cos'è successo a noi: quante ne abbiamo passate in
questi tempi? ma con la pazienza siamo andati avanti, conservando quello che
eravamo riusciti a strappare. Pensa un po', non avevamo nulla, e ora c'è il
suffragio universale e la "dichiarazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino". Sì, tu mi dici che è solo una dichiarazione, e che da quella a
sentirseli in mano questi diritti ce ne corre... ma se perdi la pazienza pensi
di fare più presto? Guarda la faccenda del re. Quando tutto è incominciato,
c'era chi voleva metterlo subito da parte e proclamare la repubblica...ma c'era
anche chi non era d'accordo e si correva il rischio di mandare tutto a carte
quarantotto. Cosa fare allora? pazienza! E' stato lui stesso, il re, a mettersi
fuori gioco: prima quando voleva continuare a starsene a Versailles e noi
l'abbiamo tirato per i capelli a Parigi, poi quando voleva tagliare la corda e
l'abbiamo ripescato a Varennes. E cosa fa lui per ringraziarci di avere
pazientato? un bel giorno licenzia il Necker che a noi andava bene e chiama
20.000 soldati, quasi tutti stranieri, e li fa accampare alle porte di Parigi.
Noi, sempre con calma, cominciamo a brontolare e lui si rimangia tutto:
richiama il Necker e fa sloggiare i soldati, E' stato quando si è messo a
complottare allo scoperto con gli stranieri e con i francesi fuggiti all'estero
che non era più possibile pazientare: nel settembre dell'anno scorso è stato
dichiarato decaduto e nel gennaio di quest'anno, dopo il processo, ha fatto la
sua passeggiata fino a Place de la Concorde... ma torniamo a lei, cittadino
Guillaume La Foret... l'accusa parla di corruzione, millantato credito... che
cosa sarà, poi?... truffa aggravata, ricatto, eccetera, eccetera... è
accompagnato dalla moglie...
Fabienne
Sono io.
Roland
Lei però non
deve rispondere di nulla. E' qui, come l'altra cittadina, solo nel caso il
giudice avesse bisogno di una precisazione o qualcos'altro.
Fabienne
Abbiamo scelto
noi di venire.
Roland
E noi ve ne
siamo riconoscenti. anche pensando ai disagi che dovrete affrontare, perché,
rivoluzione o no, non possiamo dimenticare di essere francesi e di avere un
debole per il sesso gentile. Guardando bene, però, a suo nome, cittadina, sono
intestate alcune società, ma noi non la riteniamo responsabile: sappiamo bene
che è una manovra di suo marito per evadere le tasse.
Guillaume
Ma se la
maggior parte del mio lavoro serviva per pagare le tasse!
Roland
(ridacchia)
Mi sembra
proprio di sentir parlare mio zio, un fratello di mia madre, che ha un mulino
dalle parti di Melun: "Io le tasse proprio non riesco a mandarle giù"
dice; per quello cerca di aiutarsi con qualche bicchierotto di grappa. Così,
quando rientra a casa un po' dondolante, ha subito la scusa buona per la
moglie:"ho parlato di tasse tutta la sera".
(apre un altro fascicolo)
...Emile
Costantin, industriale...siamo arrivati a lei...
Emile
(in tono sprezzante)
Prenda subito
nota di due cose: primo, io non so assolutamente perché mi trovo qui; non so di
cosa devo rispondere né a chi. Secondo, come ho già detto chiaramente al
momento dell'arresto, esigo di ricevere immediatamente la visita del mio
avvocato: è un preciso diritto che mi viene riconosciuto dalle leggi di questo
paese, e io non intendo rinunciarvi per nessuna ragione. Capito?
Roland
Hai sentito,
Bebert? il cittadino sì che la sa lunga... vedi che cosa vuol dire
l'istruzione! Per quanto riguarda gli avvocati, noi qui abbiamo avuto delle
difficoltà...
Emile
Che genere di
difficoltà?
Roland
Del genere,
come dire... "non sono in casa" o "grazie non posso".
Emile
Che cosa vuol
dire?
Roland
Vuol dire che
hanno paura di difendere voi perché temono di essere sospettati come vostri
complici.
Emile
Che
sciocchezze sono queste?! gli avvocati dell'accusa o della difesa sono
personalmente al di sopra delle parti in conflitto, così come tutto l'apparato
giudiziario.
Roland
Lo vada a dire
agli avvocati che non si fanno trovare.
Emile
Il mio è di
certo disponibile. Ho già fornito il suo recapito con i numeri del telefono,
del cellulare e del fax.
Roland
E' inutile,
cittadino Costantin, qui abbiamo adottato un altro sistema.
Emile
E quale
sarebbe?
Roland
Abbiamo
designato per tutti un avvocato d'ufficio.
Emile
Non è
assolutamente regolare. In ogni caso, fate venire lui, intanto.
Roland
E dove lo
trova il tempo con tutte le cause che ha in ballo? lui legge i verbali degli
interrogatori e su quelli prepara l'arringa di difesa per il processo.
Emile
Che razza di
sistema è mai questo ?! Io protesto ufficialmente contro la violazione dei più
elementari diritti dell'accusato.
Roland
Causa di forza
maggiore, cittadino Costantin...scarsità di personale. I giudici, per esempio,
dove andarli a trovare tutti quelli che servono? Ma per voi siamo riusciti a
pescarne due autentici, uno per l'istruttoria e l'altro per il processo. Un
vero miracolo perché, pensate, in Rue Saint-Jacques come giudice hanno un
conducente della metropolitana, e in Rue des Archives c'è un bidello di scuola
a dirigere i processi.
Emile
E questi
sarebbero i nuovi principi di giustizia che vorreste affermare?! la
"dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino"?... dove
credete che porti la vostra rivoluzione? io dico che...
(Colette e Fabienne
vanno ad abbracciarlo per impedirgli di parlare)
Colette
No, Emile, non
entrare in queste discussioni.
Fabienne
Fermati,
Emile, o sarà peggio per te!
(Emile che, al limite dell'eccitazione era saltato
in piedi,, stringe i pugni e si lascia ricondurre a sedere.)
Roland
Sa qual'è la
cosa curiosa, cittadino Costantin, è che lei improvvisamente si sia innamorato
della giustizia e della legge, lei che...a leggere questo fascicolo, di
giustizia e di legge ne ha sempre fatto a meno...
Emile
(furioso)
Lei non ha il
diritto...
(Fabienne gli mette prontamente una mano sulla
bocca.)
Roland
... a leggere
il suo fascicolo, ho detto... non spetta a me trovarle addosso le pulci. Mi fa
venire a mente la moglie del farmacista del mio paese che da giovane ne aveva
fatte di tutti i colori con tre mariti e un sacco di amanti, e da vecchia era
diventata presidentessa del comitato per la difesa della giovane... s'era
innamorata della verginità! Un po' più calmo, adesso?... bene, cittadino
Costantin, mi tolga una curiosità ora: lei è il padrone della B.M.D.?
Emile
Macché
padrone! sono un azionista che fa parte del consiglio di amministrazione.
Roland
Ma poiché di
azioni deve averne un bel po', possiamo anche chiamarla padrone... capisci,
Bebert? lui alza un dito e 20.000 operai si mettono
sull'attenti...formidabile!... lo sa che alla B.M.D. ci lavora anche mio
fratello?... spinge i carrelli fuori da una catena di montaggio... un tipo alto
e grosso con due baffi alla cosacca...ma lei non può averlo notato con i 20.000
che ha in casa... chissà cosa dirà mio fratello quando gli racconterò che lei è
stato qui...magari non ci crede neanche... guarda che sfortuna! Prima lei ha
detto di non sapere di che cosa deve rispondere... vediamo un po'...
(legge)
...
corruzione, falso in bilancio, concussione, ricettazione... e altre cinque o
sei cosette...
Emile
Menzogne...
infamità... imbecillità... contro di me è stata montata una congiura.
Roland
Niente di più
facile. C'è tanta gente che la odia e la vorrebbe veder morto... sapesse cosa
racconta mio fratello di quello che dicono di lei in fabbrica... e poi, una
volta ho visto con i miei occhi, durante una manifestazione per strada, quello
che c'era scritto sui cartelli contro di lei:... abbasso Costantin... a morte
Costantin... Costantin alla forca... queste precise parole, posso testimoniarlo
anch'io... e, mi creda, non è da buttar via la mia offerta, sa... sono così
rari i testimoni a discarico di questi tempi... è come per gli avvocati, se non
peggio, tanto che non vengono neanche più convocati, sempre per accelerare i
procedimenti... una volta, mi ricordo, andai anch'io a cercare un tale che
doveva testimoniare a favore di un mio cugino di Arpajon, accusato di avere
preso a schiaffi una guardia comunale. Vado a cercarlo in casa: "Non
c'è" dice sua moglie "non so quando ritorna". Torno il giorno
dopo ed è la stessa solfa. Il terzo giorno persi la pazienza e allora mi misi a
gridare: "se n'è andato e non ha lasciato detto dove andava, né quando
ritorna? ... allora vuol dire che è un fuoriuscito, un nemico della
rivoluzione...bisogna sequestrargli tutto!"... E' venuto giù dal fienile
che tremava come una foglia... "ero lassù che facevo un sonnellino"...
Capite, aveva dormito per tre giorni filati!... Vedo che con lei c'è anche la
sua segretaria... una collaboratrice preziosa, se si pensa che all'alba di
stamani era già al lavoro a casa sua...
Emile
(esasperato)
Anche la sua
ironia devo sopportare ?!
Roland
Stia tranquillo,
Costantin, gli straordinari della cittadina non ci interessano: non siamo del
sindacato, noi... Colette Langfort, segretaria... una che di certo la sa lunga
sui suoi affari...
Emile
Chiunque può
saperne altrettanto: tutto il mio operato è alla luce del sole.
Roland
Lo diceva
sempre anche mia nonna che faceva la lavandaia... un mestiere che oggi è finito
con tutte le macchine che ci sono. Oggi i panni sporchi si lavano in casa
propria. E adesso non mi venga a dire che ho tirato fuori un doppio senso!...
Beh, passiamo a un altro fascicolo... Honoré de Saint-Martin, rappresentante
del popolo di Parigi, eletto all'Assemblea Costituente nelle liste della
nobiltà...
(Honoré volta sdegnosamente la schiena e Roland, per
guardarlo in viso, è costretto a girargli intorno)
... si faccia
un po' vedere...ma sì, io la conosco: l'ho vista l'anno scorso a Puteaux
davanti alla fabbrica di vernici... ero con mio cognato che lavora là dentro...
mancava poco alle elezioni e lei faceva un comizio... François... Bebert, vi
siete mai trovati a un comizio del cittadino rappresentante del popolo... cioè,
della nobiltà... o meglio, della nobiltà popolare... o, forse, della popolarità
nobiliare... mah!... Beh, se non vi è mai capitato, avete perso un bel po'.
Dovreste sentire che cosa non riesce a fare con i toni di voce e con le parole
che noi di solito buttiamo là a caso... lui invece le prende, si fa per dire,
le strizza da tutte le parti, tanto per fare uscire il buono, le aggiusta come
gli fanno comodo e te le schiaffa davanti, tanto che fai fatica a
riconoscerle... corruzione... concussione... collusione mafiosa... violazione
della legge sul finanziamento pubblico dei partiti... peculato... questo non so
cosa voglia dire, ma il giudice lo sa di sicuro... Lo sapete che a Puteaux,
durante il discorso, tutti avevano le lacrime agli occhi?
(a Honoré che finora è rimasto voltato)
...vero,
onorevole?...
(agli altri)
... non ne
vuole parlare. Gran virtù la modestia!... e pensare che c'è chi non sa neanche
dove stia di casa, come uno del mio paese che aveva sposato una bella donna e
andava in giro pavoneggiandosi. Forse credeva che il bello fosse lui perché
tutti lo guardavano invidiosi. Ma poi la moglie scappò con un altro e nessuno
lo guardò più.
(a Renè che, appoggiato al tavolo, sta scrivendo
qualcosa)
Non trovo il
suo fascicolo... Bebert, guarda un po' se è rimasto di là...
René
Lasci perdere:
non lo troverà di certo: io non faccio parte di loro... sono René Cartouche,
giornalista... mi sono infiltrato in questo gruppo di arrestati per seguire da
vicino la loro vicenda e riferire con un articolo sul mio giornale.
Roland
Una
testimonianza diretta... o come si dice...
René
Esattamente
come ha detto.
Roland
Ed è disposto
a sopportare tutti i disagi che loro devono subire?
René
Bisogna saper
affrontare i sacrifici quando è necessario.
Roland
Sentito,
Bebert? ecco cosa vuol dire amare il proprio lavoro! Complimenti, cittadino
giornalista: il suo è proprio un esempio come si deve... però, qui bisogna
scrivere qualcosa, nel caso venisse un'ispezione... dammi uno stampato in
bianco, Bebert...
(l'aiutante porge un foglio)
... nome e
cognome: René Cartouche...
professione: giornalista... motivo della presenza... diciamo, attività
professionale... va bene così?
René
Perfetto,
signor Roland, anzi, cittadino Roland.. sa, io non ho ancora troppa confidenza
con le nuove abitudini.
Roland
Non è il solo,
sa, anch'io a volte mi sbaglio, dopo tanti signore e signora. Ho una zia in
campagna che va in bestia se qualcuno la chiama cittadina: "Io sono Genevieve
Boulanger vedova Clicourt" risponde "e cittadina sarà tua madre o tua
sorella: io non ho niente a che fare con la tua città puzzolente piena di
ruffiani e di mignotte!"
(agli aiutanti)
...e ora,
ragazzi, qui non c'è più bisogno di noi: possiamo andare a occuparci delle
nostre cose...
(Tutti e tre si avviano verso l'uscita; sulla porta
Roland si ferma)
...resta
inteso che siamo sempre a vostra disposizione: basta bussare a questa porta.
(esce con gli altri due; rumore di catenacci.Dopo un attimo di pausa,
Honoré si volta di scatto e tende il pugno verso la porta)
Honoré
Luride
canaglie!
Emile
(passeggia nervosamente)
Ci hanno
incastrato questi porci!
Fabienne
(allarmata; con una mano alla bocca)
Stsss!...
possono spiarci.
Colette
Magari ci sono
dei microfoni nascosti.
Guillaume
Microfoni
nascosti... e che se ne fanno?... ne hanno uno allo scoperto, no?
(indica con la testa il giornalista che continua a
scrivere)
Honoré
Vuoi dire
che...?
Guillaume
Non ci avevate
pensato?
Emile
Io no, finora,
ma adesso incomincio a pensarci anch'io.
Honoré
Immaginavo che
avrebbero scelto qualcosa di diverso.
Colette
Se volevano
servirsi di lui, perché l'hanno messo in mostra così sfacciatamente?
Guillaume
Può essere una
manovra per carpire la nostra fiducia
Emile
A quali segreti
pensano di arrivare spiandoci?
Honoré
Forse a loro
basta accertare l'esistenza di un accordo fra noi.
Emile
Non dobbiamo
assolutamente parlare davanti a quel tizio.
Colette
Mi sembra un
allarme esagerato. Sono certa che il ragazzo ha detto la verità: è un
giornalista e non una spia.
Fabienne
Possiamo
fidarci del giudizio di Colette, lei gli uomini li conosce bene.
Colette
Perché, a te
manca esperienza in questo campo?
Guillaume
Ma vi pare
questo il momento di punzecchiarvi?
Fabienne
Ma no, io e
Colette ci vogliamo bene
(va a baciare Colette sulla guancia)
...vero,
Colette?
Colette
Ma certo!...
(bacia Fabienne e guarda verso Guillaume)
abbiamo tante
cose in comune...
Fabienne
Lo so, cara.
(guarda verso Emile)
Emile
(con rabbia)
Ora in comune
abbiamo questi muri, maledizione!
Fabienne
Non fare così,
Emile.
Colette
Fabienne ha
ragione, calmati.
Guillaume
Devi
controllarti di più, Cosa farai davanti a loro?
(René s'è avvicinato)
Ha già
incominciato il suo articolo?
René
Non ancora: ho
preso soltanto qualche appunto.
Emile
Se ho ben
capito, racconterà ai suoi lettori come si vive in un carcere della
rivoluzione, come qui viene amministrata la giustizia... pardon! come la
giustizia qui venga messa sotto i piedi.
René
C'è da tener
conto della situazione in cui ci troviamo.
Emile
Lei dunque
accetta l'imbarbarimento dei nostri principi giuridici?
René
Ho detto
soltanto che si devono tener presenti le difficoltà oggettive che...
Emile
E con questo
lei ha dichiarato chiaramente da che parte sta.
René
Io sto dalla parte
del mio giornale.
Emile
Che sarebbe?
René
"La Défense".
Guillaume
Moderato in
attesa.
Colette
In attesa di
che?
Guillaume
In attesa di
schierarsi con la parte vincente.
Fabienne
C'è oggi
qualcuno che agisca diversamente?
Honoré
"La
Défense"... io sono amico del suo direttore, se ne ricordi: abbiamo fatto
l'università insieme.
Emile
Si ricordi
anche che il suo giornale campa con la pubblicità che gli passa il mio gruppo.
Colette
(avvicinandosi morbidamente)
Parliamo un
po' fra noi, signor Cartouche.
René
Insomma, che
cosa sono tutte queste minacce?
Colette
Per lei sarei
una minaccia? non me l'aveva mai detto nessuno.
René
Non dicevo a
lei, ma agli altri signori.
Emile
Nessuna
minaccia, solo un richiamo al suo senso di responsabilità.
Colette
Lascia parlare
me, Emile.
(a René)
Si sente
minacciato da me, signor Cartouche?
Fabienne
Come fa a
saperlo? ti conosce appena.
Guillaume
Non è il
momento per le tue battute, Fabienne.
Fabienne
Che cosa ho
detto di male?
Colette
(a René)
Muoio dalla
voglia di sapere qualcosa dell'articolo che lei ha intenzione di scrivere su di
noi.
René
Non su di voi
in modo particolare, ma sulla vita che fanno gli arrestati della rivoluzione.
Colette
E farà i
nostri nomi?
René
Certo che no.
Il direttore non me li passerebbe di sicuro: non vuole grane lui, specie in
questi momenti di confusione...
(a Honoré)
...lei che lo
conosce dovrebbe saperlo.
Honoré
Insomma, si
tratterebbe di un articolo di colore, privo di riferimenti che possano far
risalire il lettore alle nostre persone?
René
Nel modo più
assoluto.
Colette
(prendendo Emile in disparte)
Se è così, io
non vedo nessun pericolo.
Emile
Però è meglio
tenerlo lontano da noi. Pensi di riuscirci?
Colette
Farò del mio
meglio.
Emile
(a René)
Bene,
giovanotto, noi abbiamo fiducia in lei, anche perché, pensiamo, lei abbia a
cuore la sua carriera, abbia l'ambizione di rendere famoso il suo nome e un
giorno, perché no, arrivare alla direzione di un suo giornale.
Fabienne
La fiducia va
bene, ma il ricatto va ancora meglio, vero, Emile?
Emile
Qualcuno la
sta ricattando, signor Cartouche?
René
Veramente, non
credo.
Emile
Lo vedi,
Fabienne? Volevo soltanto far intendere al nostro amico giornalista che noi non
siamo finiti. Nonostante la sfortuna e l'ingiustizia che si sono accanite
contro di noi, tutto verrà chiarito e, smaltita l'ubriacatura rivoluzionaria,
riprenderemo il nostro posto nella società.
Fabienne
E allora, guai
a coloro che non si sono dimostrati amici. Era questo che volevi dire?
(Emile alza le spalle e le volta la schiena; Colette
si avvicina a René)
Colette
Ma noi siamo
amici, vero signor Cartouche? Ho intenzione di aiutarla a scrivere un
bellissimo articolo.
René
Lei è molto
gentile.
Fabienne
E anche molto
generosa, vedrà. Si accorgerà che i premi non arrivano soltanto alla fine, ma che
ce ne sono alcuni da riscuotere immediatamente.
Colette
A quali premi
ti riferisci, ai tuoi? qui sì che sarebbe il caso di parlare di minacce.
Guillaume
(duro)
Basta così!
state esagerando.
Colette
Solo per
qualche battuta spiritosa?
(va a braccia aperte verso Fabienne)
...non ti
sarai mica offesa, cara?...
Fabienne
Ma ti pare,
Colette!...
(abbraccio e baci sulle guance. Colette e René si
allontanano; Guillaume, Emile e
Honoré convergono al centro.)
Emile
Dobbiamo
pensare ai prossimi interrogatori.
Honoré
Ci
rivolteranno in tutti i sensi per coglierci in contraddizione.
Guillaume
E' un
vantaggio che non dobbiamo dargli.
Emile
Negare con
tutte le forze, fino al limite del possibile.
Honoré
Mai risposte
precise su quello che dobbiamo ammettere: "non ricordo", "non
so", "mi pare".
Emile
Quando ci
hanno arrestato ci hanno sottoposto a un breve interrogatorio. Io ho fatto
finta di non capire. E voi?
Guillaume
Io sono caduto
dalle nuvole e ho dichiarato la mia innocenza.
Honoré
Io mi sono
ribellato con violenza: come rappresentante del popolo non potevo subire una
simile offesa. Ho gridato alla congiura politica, reclamando la discussione del
mio caso in assemblea. Sono dovuti intervenire tutti e tre per strapparmi fuori
di casa.
Emile
Tutto ora
dipende dalle risposte che daremo al giudice istruttore. Affare Masson, per
esempio.
Honoré
Io non so
niente di niente: mi avevate tenuto fuori, ricordate?
Guillaume
Io purtroppo
non posso dire lo stesso: ci sono alcune lettere che sono state sequestrate nel
mio ufficio.
Emile
(irritato)
E dovevi
tenerle fra la corrispondenza normale?!
Guillaume
Non c'è nulla
in quelle lettere che possa far risalire all'appalto per le autostrade. Si
riferiscono tutte a un progetto di finanziamento che poi andò in fumo. Però non
posso dire di non conoscere Masson.
Emile
L'importante è
che l'affare autostrade non venga a galla.
Guillaume
Non verrà a
galla, a meno che non abbiano trovato qualche elemento serio di accusa.
Emile
Qualcuno che
ha cantato, vuoi dire?
Guillaume
Non c'è che
quello.
Emile
E' stato
l'unico affare che abbiamo trattato imprudentemente, maledizione!
Honoré
Ce n'è un
altro, invece: la centrale nucleare, e in quello ci siamo tutti e tre.
Guillaume
Con
responsabilità diverse, però.
Emile
Vorresti
differenziarti, per caso?
Guillaume
Era solo una
precisazione.
Honoré
Se vuoi
saperlo, allora, la responsabilità minore era proprio la mia. Eppure, adesso
sono il più esposto.
Guillaume
E perché?
Honoré
Perché sono un
rappresentante del popolo, uno che ha tradito il suo mandato.
Guillaume
Puoi
denunciare il complotto politico.
Honoré
Una denuncia
che non è sostenuta da prove?
Emile
Non ce la
faremo a venir fuori da questo pantano.
Guillaume
Ancora non è
stata detta l'ultima parola. E poi, non dimenticate che fuori c'è chi lavora
per noi.
Honoré
Nessuno ci
darà una mano perché nessuno è disposto a rischiare.
Emile
Anche se lo
volessero, non riuscirebbero a strapparci a questi porci!
Guillaume
Non possiamo
rassegnarci in questo modo!
Honoré
Le speranze
sono poche. Comunque, la cosa più importante da fare è tenere nascosto il
collegamento fra noi.
Emile
E come fai a
nasconderlo? lo conoscono già.
Honoré
Quali prove
hanno?
Emile
Per cosa credi
che ci abbiano messi insieme?
Honoré
Sanno che
siamo amici, non soci di affari.
Fabienne
(che s'è avvicinata sulle ultime battute; ironica)
Che gentilezza
squisita! pensate, ci hanno messi nella stessa fogna per rispettare la nostra
amicizia.
Guillaume
Un po' troppo,
pensando ai tempi che viviamo.
Fabienne
Siete voi i
responsabili di questi tempi: avete messo a bollire una pentola e vi lamentate
se il coperchio è saltato.
Emile
E che ci fai
qui con noi, perché non te ne vai per le strade con un berretto frigio in
testa? Occupati piuttosto di tenere lontano il nostro giornalista.
Fabienne
Ci sta
pensando la tua Colette...
(accenna con la testa verso il fondo del locale dove
Colette e René stanno conversando affabilmente)
... e mi
sembra che ci riesca molto bene.
Emile
Allora
lasciaci in pace: dobbiamo pensare a come difenderci.
Fabienne
A regola
dovrei pensarci anch'io: ci sono società intestate a mio nome e una quantità di
documenti che circolano con la mia firma, senza che io sappia nulla.
Guillaume
E vuoi
impararlo adesso?
Fabienne
Quel tanghero
di là ha detto che non mi ritengono responsabile, ma chissà il giudice cosa ne
pensa.
Guillaume
E' una difesa
comune la nostra: o ci salviamo tutti, o andiamo tutti a fondo.
Honoré
Ma se evitiamo
di far apparire il collegamento fra noi...
Emile
Ci hanno messo
insieme perché sanno che dobbiamo rispondere delle stesse accuse.
Honoré
Questo è
quello che temi.
Emile
E' quello che
risulta realmente. E che le accuse siano schiaccianti lo dice il fatto che,
mettendoci insieme, non hanno paura di un eventuale accordo fra noi, o come si
dice, di inquinare le prove.
Honoré
Queste sono
tue congetture. Il sospetto di un accordo fra noi è il maggiore pericolo che
dobbiamo allontanare, non lo capite?
Emile
C'è
l'aggravante dell'associazione a delinquere, lo sappiamo.
Honoré
C'è qualcosa
di più: senza di me le accuse contro di voi potrebbero essere solo quelle di
speculazione, più o meno corretta. Con me diventano truffe a danno dello stato.
Guillaume
E tu, come
penseresti di uscirne?
Honoré
Tenterei di
dimostrare la mia buona fede, mi dichiarerei vittima di un raggiro.
Emile
Hai già
preparato la tua linea di difesa, vero? noi possiamo pure crepare, basta che tu
ti metta in salvo!
Honoré
Ma in questo
caso verrebbe alleggerita la vostra posizione!
Emile
E la tua
prenderebbe le ali, Saresti al sicuro da ogni attacco: l'incorruttibile
rappresentante del popolo preso di mira da due affaristi senza scrupoli!
Honoré
Il tuo odio
verso di me ti impedisce di riconoscere i tuoi veri interessi.
Emile
Hai sentito,
Guillaume? l'onorevole vuole uscire vergine dal bordello!
Guillaume
Zitti!
(accenna con la testa verso René e Colette che si
stanno avvicinando. Fabienne va verso di loro mentre gli altri si allontanano.)
Fabienne
Già pronto
l'articolo?
Colette
Stiamo
mettendo a punto l'impostazione generale. René vorrebbe entrare subito nei
particolari, mentre io cercherei di guardare tutto da un osservatorio più
elevato.
Fabienne
Non sapevo,
cara, che ti occupassi di giornalismo con tanto entusiasmo.
Colette
E' sempre
stata una mia aspirazione segreta.
Fabienne
Sei ancora in
tempo per realizzarla.
(a René)
Pensa che
abbia delle speranze?
René
Le qualità non
le mancano: tutto dipende dal modo come vengono adoperate.
Fabienne
(abbracciando Colette)
Ma è
magnifico, cara ! fai vedere al nostro amico quello che sai fare.
Colette
Per ora non
posso dire di essere soddisfatta: René non ha capito le mie intenzioni.
Fabienne
Ritenta, cara:
il tempo non ti manca.
René
Vede, la colpa
credo che sia un po' mia.
Fabienne
Penso proprio
di sì.
René
Per una
ripresa dall'alto, non c'era bisogno che m'inserissi nel vostro gruppo. Di
articoli generici ne ho già scritti parecchi: ora devo sfruttare questa nuova
occasione.
(Gli altri tre, passeggiando, sono giunti davanti a
loro)
Honoré
(a voce alta)
Non devi
assolutamente toccare quel tasto, hai capito? ...negare, negare con tutte le
forze!
(i tre si allontanano)
Fabienne
Comunque sia,
quest'articolo non potete scriverlo qui dove siete continuamente disturbati.
Perché non ve ne andate sulle brande là dietro...
(indica)
... dove non viene nessuno? ... in ogni modo, farò io la guardia perché nessuno vi disturbi.
René
A Colette non
mancano certo le amiche.
Fabienne
Ci tengo
proprio che il vostro articolo venga bene, proprio come se dovessi scriverlo
io.
Colette
(abbracciando Fabienne)
Grazie, cara.
ti restituirò il favore.
Fabienne
Ci conto. Buon
lavoro.
(I due spariscono a destra; il gruppo dei tre
ritorna al centro)
Guillaume
Se quei fatti
dovessero venire alla luce, ci resterebbero poche possibilità di salvarci.
Emile
Perché non
dovrebbero venire alla luce?
Guillaume
E perché lo
dovrebbero?
Emile
Perché quelli
vogliono metterci con le spalle al muro, annientarci... e scaveranno fino a
spellarsi le mani.
Guillaume
Ma per quei
fatti abbiamo preso le nostre brave precauzioni.
Emile
All'ultimo
momento salterà fuori qualcosa che non avevamo previsto.
Guillaume
Non dare per
avvenuto quello che avvenuto non è.
Honoré
E' un metodo
sbagliato il vostro. Dovete partire dall'idea che tutto sia venuto alla luce e
preparare la vostra difesa.
Emile
Se tutto viene
a galla, che cosa resta da difendere?
Honoré
Vuoi
consegnarti arreso nelle loro mani?
Emile
Ci siamo già
nelle loro mani, non illuderti ancora.
Honoré
So qual'è la
nostra situazione, ma so anche che lotterò fino all'ultimo respiro.
Emile
Cadrai con le
armi in pugno perché per noi è finita.
Fabienne
Non mettetevi
in testa idee sbagliate. Non c'è nulla che possa farvi pensare al peggio.
Emile
Ecco la
puntura ricostituente! Che cosa bisogna fare, secondo te, per essere levati di
mezzo?
Fabienne
Cospirare
contro la rivoluzione: è questo per loro il delitto capitale.
Honoré
Ma io sono
deputato alla Costituente!
Fabienne
Eletto nelle
liste della nobiltà.
Honoré
Vuoi dire che
ai nobili sarebbe consentito tradire?
Fabienne
Non si tratta
di tradimento, se mai di interesse privato.
Emile
Verremo accusati
di avere impoverito lo stato, di avere aggravato la miseria del popolo, e
quindi di avere indebolito la rivoluzione.
Fabienne
Se fosse come
dici, vi avrebbero portato alla Conciergerie: è quella l'anticamera di Place de
la Concorde.
Emile
Non possono
mandarci tutti laggiù, l'ha detto prima anche quello di là: non c'è più posto
alla Conciergerie.
Fabienne
Se eravate
assegnati laggiù il posto l'avrebbero trovato.
Emile
Non ho più
voglia di ascoltarti...non hai capito che è finita?
(crolla con la testa sul tavolo)
Guillaume
E
l'Inghilterra?... e l'Austria?...
Honoré
... e tutti
quelli che hanno promesso il loro aiuto?...
Emile
... sì, il
loro aiuto... non li senti risuonare per tutta l'Europa i passi delle armate
che vengono a salvarci?
Honoré
L'intervento
può avvenire da un momento all'altro.
Emile
Troppo tardi.
L'esercito ora è più forte e nessun paese se la sente di impegnarsi a fondo
contro la Francia.
Guillaume
E la Vandea?
Honoré
Non
dimentichiamoci della Vandea: là si continua a combattere.
Emile
Un sacrificio
inutile... saranno schiacciati.
Guillaume
Ma sono in
50.000 e hanno ricevuto le armi dall'Inghilterra!
Emile
Erano in
50.000, prima di Cholet... bisognerebbe sapere quanti sono adesso.
Guillaume
Sono aumentati
di certo se sono riusciti a sbaragliare i repubblicani ad Entrammes.
Honoré
I vandeani
sono gente ostinata, disposta a morire prima di cedere. Ho conosciuto il loro
capo, La Rochejacquelein...
Fabienne
(pronta)
Stsss!... sei
impazzito a pronunciare quel nome?!
Guillaume
Vuoi trovarti
fra pochi minuti in Place de la Concorde?
Honoré
L'ho
conosciuto perché facevo parte di una delegazione inviata dal governo per
cercare un accordo.
Fabienne
Comunque, è
bene che tu dimentichi quel nome.
Guillaume
E non vorresti
sapere che cosa sta facendo adesso quel... tuo conoscente?
Honoré
Certo che
vorrei saperlo.
Guillaume
Sta marciando
alla testa del suo esercito verso Le Mans.
Honoré
Ne sei certo?!
Emile
(solleva la testa)
Come l'hai
saputo?
Guillaume
E' stata
l'ultima notizia che ho letto sulla telescrivente pochi minuti prima
dell'arresto.
Honoré
Se Le Mans
cade, l'insurrezione in Vandea può far tremare la rivoluzione di Parigi.
Emile
Una vittoria a
Le Mans potrebbe dar fiducia a un intervento straniero.
Guillaume
La Vandea come
testa di ponte contro il governo rivoluzionario.
Emile
Tutti i
fuoriusciti affluirebbero lì da tutta Europa...
Honoré
... pronti ad
impugnare le armi!
Fabienne
Non alzate le
voci... prudenza!
Honoré
Dai monarchici
ai cattolici, un fronte unito e compatto per prosciugare questo mare di
sangue...
Fabienne
Con che
cosa... con un massacro più grande?
Guillaume
Non abbiamo
altra scelta se vogliamo salvarci, e con noi salvare la Francia.
Emile
Tutta la
Francia che conta, quella che oggi soffre e trema nelle mani di questi
assassini.
Honoré
Ah, se proprio
dalla Vandea suonasse l'ora della nostra vendetta!
(Fracasso di catenacci. Roland compare sulla porta
mentre il locale precipita in un silenzio di immobilità e di terrore)
Roland
Cittadino
Emile Costantin... dal giudice istruttore!
B U I O
P A R T E S E C O N D A
Un attimo dopo. Tutti sono ancora immobili e in silenzio; finalmente
Emile fa un passo verso la porta.)
-------------------------
Fabienne
Lo portate al palazzo di
giustizia?
Roland
Non possiamo permetterci il
lusso di trasferimenti e di scorte: abbiamo semplificato tutto il possibile.
L'istruttoria si svolge di là...
(fa cenno con la testa)
... le cittadine si tengano
pronte perché ci può essere bisogno di loro...
(cerca con gli occhi nella stanza)
... ma qui vedo lei sola...
Fabienne
L'altra è con il giornalista
là dietro... stanno scrivendo insieme un articolo.
Roland
(a Emile)
Andiamo, allora... se la
caverà in poco tempo... neanche le istruttorie troppo lunghe possiamo
permetterci... quattro domande sulle imputazioni principali, e via. Lei magari
è abituato a procedimenti più lunghi e più minuziosi.
Emile
E' la prima volta che
compaio davanti a un giudice.
Roland
Con questo si troverà bene,
vedrà: è un gran brav'uomo. E' una cosa
importante, sa, non
intimidire gli imputati. Con un giudice troppo severo c'è chi si mette a
tremare, a sudare e poi a balbettare, e allora sono guai anche per chi
interroga.
Guillaume
(stringendoigli la mano)
Coraggio, Emile.
Honoré
(con una stretta sulla spalla)
Mi raccomando.
(Fabienne lo abbraccia. Emile esce con i tre carcerieri. Rumore di
chiavistelli.)
Guillaume
Ecco... ci siamo.
Honoré
Fra poco sapremo quiali
prove hanno in mano.
Guillaume
(si avvicina alla porta con l'intenzione di origliare)
Forse lo sapremo prima.
Honoré
(avvicinandosi anche lui alla porta)
Si sente qualcosa?
Guillaume
C'è un brusio lontano di
voci.
Fabienne
(anche lei s'è avvicinata)
La porta è massiccia e non
lascia filtrare quasi nulla.
Guillaume
Vecchia costruzione... anche
i muri sono spessi.
Honoré
Questa è una sedia spostata.
Fabienne
E questo è Emile...
sicuro!...
Guillaume
Perché alza la voce... che
cosa crede di ottenere così?
Fabienne
Bisognerebbe sapere che cosa
gli hanno gettato in faccia.
Guillaume
Qualunque cosa sia stata,
non deve reagire in questo modo...così non fa che irritarli di più.
Honoré
Sarà peggio per noi: il
giudice si mostrerà mal disposto nei nostri confronti.
Fabienne
Parla a voce alta, ma non si
comprende una sola parola.
Guillaume
Ora ha abbassato il tono.
Honoré
Finalmente!... sì, si sente
solo la voce del giudice.
Guillaume
Non gli verrà in mente, per
caso, di non rispondere alle domande...!
Honoré
Sarebbe un atto di disprezzo
che non gli farebbero passare.
Fabienne
Ma non è diritto
dell'imputato rifiutare di rispondere?
Guillaume
Pensi ancora ai nostri
diritti? ci hanno arrestati senza un mandato, ci
interrogano senza il nostro
avvocato...
Honoré
Ci manderanno in Place de la
Concorde senza neppure avvertirci.
Fabienne
(staccandosi dalla porta)
Ah!... non si capisce un
accidente!...
(ritorna al centro e si
ferma ad ascoltare)
... questo si sente bene...
ma viene di fuori...
(anche Guillaume e Honoré si avvicinano a Fabienne)
Guillaume
E' un coro questo!
Honoré
Già! sembra che ci sia gente
che ha ancora voglia di cantare.
Guillaume
Sarà una manifestazione.
Honoré
Non si fa altro di questi
tempi... a Parigi si mangia pane e manifestazioni.
Fabienne
Pane poco, per dire la
verità.
Guillaume
Vengono da quella parte, mi
pare... e vanno verso là...
(indica le due direzioni)
... verso la piazza... dov'è
in funzione...
Honoré
Maledetti macellai!
Fabienne
Stsss!... non alzare la
voce!
Guillaume
Stare qui inchiodati, senza
sapere quello che succede in Vandea.
Fabienne
Ma io in borsetta ho una
radiolina!... e quel tanghero di là ha detto che le radioline sono tollerate.
Honoré
Tirala fuori subito!
Guillaume
E che te ne fai di una
radiolina in borsetta?
Fabienne
E' per quando vado dal
parrucchiere: mi metto sotto il casco con gli auricolari e il tempo passa alla
svelta...
(fruga in borsetta)
... non me l'avranno
sequestrata quando abbiamo passata la visita?... no, c'è ancora...
(tira fuori una radiolina)
... è piccola, ma per
sentire Parigi non ci sono problemi...
Voce della radio
... parlo del delitto più
odioso che è stato consumato in Francia negli ultimi anni, che si è trascinato
avanti tra connivenza e omertà, colpendo al cuore il rispetto e la fiducia che
il cittadino nutriva per lo stato...
Honoré
(fa cenno a Fabienne di abbassare il volume)
E' Lambert che sta parlando
in Assemblea...un fanatico dei sobborghi dell'ovest...
Guillaume
Vuole scaldare l'animo di
chi ascolta: un'operazione di cui oggi non c'è bisogno.
Honoré
E' un ex operaio che ha
perduto una mano sotto la pressa in fabbrica, e che per questo odia tutto il
genere umano.
Fabienne
Non mi pare che adesso stia
parlando contro il genere umano.
Honoré
Vuoi ascoltarlo? divertiti
pure: noi ne facciamo a meno.
(si allontana con Guillaume; Fabienne alza di nuovo il volume)
Voce della radio
... oggi, milioni di
cittadini che hanno sempre operato per servire e rafforzare la società e lo
stato, si accorgono amaramente che il loro lavoro è invece servito ad
arricchire una classe di corrotti avidi di denaro e di potere...
(Fabienne inserisce gli auricolari e la voce scompare. Guillaume e
Honoré sono tornati al centro)
Guillaume
Quello di là aveva parlato
di quattro domande, ma mi pare che siano diventate di più.
Honoré
A meno che non sia colpa di
Emile col suo comportamento irritante.
Guillaume
Mi auguro che sappia fino a
quando può tirare la corda.
Honoré
E se non lo sapesse?
Guillaume
Tanto peggio per lui.
Honoré
E per noi, no?
Guillaume
Finora Emile s'è dimostrato
padrone delle proprie azioni.
Honoré
L'avevi mai misurato in una
situazione come la nostra?
Guillaume
Onestamente, no.
Honoré
Potresti avere delle
sorprese. Ti rendi conto di quello che può essere accaduto in un uomo della sua
statura ridotto in queste condizioni?
Guillaume
Non è l'unico oggi nel
nostro paese.
Honoré
Non è l'unico, ma questo
fatto non può consolarlo. Un protagonista del nostro tempo che deve inchinarsi
davanti a un guardiano di porci.
Guillaume
E pensi che questo possa
influire...?
Honoré
Non lo so. Per ora ha
dimostrato di non essere disposto ad accettare soprusi.
Guillaume
(fa un cenno a Fabienne che stacca gli auricolari)
Notizie dalla Vandea?
Fabienne
No,è ancora la seduta
all'Assemblea.
Honoré
C'è sempre Lambert che
parla?
Fabienne
No, è un altro...
(tocca la radiolina e fa tornare la voce)
Voce della radio
...chi ha governato la
Francia negli ultimi anni? a chi dobbiamo pre -sentare il conto delle
difficoltà che il paese ha incontrato? chi è il responsabile della catastrofe
materiale e morale...
Honoré
(fa un gesto di insofferenza e Fabienne fa cessare la voce)
Questo è Bernard... siamo
caduti più in basso, se è possibile misurare certi livelli: un commerciante di
auto usate che vuole trasformarsi in tribuno...
(Fracasso di catenacci; entra Emile spinto avanti da Roland che poi si
ritira. Emile aspetta che sia richiusa la porta, quindi si lancia alla gola di
Guillaume)
Emile
Vigliacco!... infame!... ci
hai venduto tutti!...
Guillaume
Sei pazzo!... aiuto!...
(Fabienne e Honoré si lanciano sui due per separarli)
Fabienne
Fermati, Emile!... che cosa
vuoi fare!?...
Emile
Sudicia spia! hai cercato di
salvarti sulle nostre spalle!...
Guillaume
Non è vero!... lasciami!...
Honoré
Che cosa ha fatto?!...
Fabienne
Levagli le mani dal
collo!... vuoi strangolarlo?!...
(riesce a staccare Emile dal marito)
Guillaume
Io non ho fatto niente
contro di voi!...
Emile
Tutto ha raccontato a quelli
di là, nell'interrogatorio al momento dell'arresto!...
Guillaume
Non è vero... è
un'infamia!...
Emile
Ma se sapevano tutto!...
Honoré
Che cosa vuol dire
"tutto"?!
Emile
Tutto quello che a loro
occorre per mandarci in Place de la Concorde.
Honoré
Non è possibile!...
(a Guillaume)
... sei arrivato a
tanto?!...
Guillaume
(a Emile)
Ti hanno teso una
trappola... ti hanno detto che io avevo parlato per far parlare te.
Emile
Sono a conoscenza di
particolari che solo tu potevi dare.
Honoré
(prendendo Guillaume per
il bavero della giacca)
Quali particolari hai
dato... rispondi!
Fabienne
(trattenendo Honoré)
Incominci anche tu, adesso?!
Guillaume
(a Emile)
E se quei particolari li
avessi dati proprio tu, ora, pensando che io avessi parlato?
Emile
Vorresti accusare me,
canaglia?!...
(si slancia ancora su Guillaume, ma non lo può raggiungere perché è
difeso dalla moglie)
Fabienne
Siete impazziti a
comportarvi in questo modo?! ...non lo sapete che uno spettacolo come questo
equivale a una confessione?
(Emile ansante crolla su una sedia e si appoggia una mano sul cuore)
Honoré
(alle spalle di Emile)
Devi dirmi che cosa è venuta
fuori!
Fabienne
Basta! non lo vedi in che
stato si trova?
Honoré
(a Guillaume)
E allora dimmelo tu, sùbito!
Guillaume
Ti ripeto che io non so
niente.
Emile
Ipocrita maledetto!...
sudicio bugiardo!...
Fabienne
Ho detto di farla finita!
Emile
Sono caduto dalle nuvole,
aveva detto del primo interrogatorio... invece ha spifferato tutto sul caso
Masson...
Honoré
Ma se è per l'affare Masson
non mi riguarda. Io non c'entro con quel caso: ne sono al di fuori
completamente. Neppure la mia ombra è entrata in quell'affare.
Emile
(che s'è ripreso)
Soddisfatto di esserti
salvato, vero?... anche se noi andiamo a picco.
Honoré
Avrò pure il diritto di
rallegrarmi se in quel caso io non c'entro, no?
Emile
Io sarei più cauto con i
festeggiamenti... c'è altra roba allo scoperto.
Honoré
Per esempio?
Emile
Centrale nucleare...
tangente sul prezzo del metano... acciaio svedese... commercio di voti...
riciclaggio di denaro sporco... ti basta?
Honoré
E lui avrebbe...?
Emile
Ha cercato di salvarsi la
pelle, il vigliacco!
(Honoré stringe i pugni e fa per avventarsi su Guillaume, ma Fabienne
lo trattiene)
Guillaume
Io non ho parlato, vi ho
detto!
Honoré
Come sanno queste cose,
allora?
Guillaume
Non domandatelo a me: io non
so niente.
Honoré
Osi negare anche l'evidenza?
Guillaume
Qui di evidente c'è solo che
loro sono stati informati.
Emile
E chi poteva farlo se non
tu?
Guillaume
Non eravamo solo noi al corrente
dei fatti... anche Laroche sapeva tutto.
Emile
Laroche?!
Guillaume
Sì, il tuo fedelissimo
Laroche che non vede l'ora di sostituirti.
Emile
Non riesco a credere che
Laroche abbia potuto...
Fabienne
Hai fiducia di Laroche e non
di Guillaume?
Emile
Il giudice aveva un verbale
firmato da Guillaume e non da Laroche.
Guillaume
Ho dovuto ammettere di
conoscere Masson: ve l'avevo già detto. Solo quiella dichiarazione ho firmato.
Honoré
Laroche o Guillaume, che
importanza volete che abbia?... adesso sanno tutto e il nostro destino è
deciso...
(crolla con la faccia sul tavolo)
(rumore di catenacci; entra
Roland)
Fabienne
Chi è venuto a prendere
adesso?
Roland
Nessuno, cittadina: c'è la
pausa per il pranzo e il giudice se n'è andato a casa... beato lui che può
farlo, noi invece siamo qui piantati ad aspettare che ci portino i pasti...
arriveranno di sicuro, ma chissà quando: hanno un giro lungo da fare con tanti
posti da rifornire... quello che deve arrivare adesso è la cena di ieri sera,
poi prima di notte ci sarà la colazione di stamani. Il pranzo di oggi, se va
bene, dovremo aspettarcelo domani a colazione.
Fabienne
Potete farci arrivare il
pranzo da un ristorante vicino?
Roland
No, cittadina, il
regolamento lo vieta. Però, dato che manderò a prendere qualcosa per fare uno
spuntino noi tre, posso farne prendere un po' abbondante in modo che ce ne sia
anche per voi: lo stomaco ha i suoi orari e non vuole sentire ragioni... se ne
frega lo stomaco della rivoluzione e della mancanza di personale...
(chiamando)
... François, vieni qui...
(l'aiutante si avvicina)
... hai presente il negozio
che c'è all'angolo della strada?... stamani, quando sono passato per venire
qui, ho visto che avevano aperto un barile di acciughe salate che erano la fine
del mondo... non credo che le avranno già vendute tutte. Vanne a prendere un
po'... e tieni conto che ci sono anche loro...
Fabienne
Per noi no, grazie... non
per me, almeno: non potrei mangiare quella roba; mi si rivolta lo stomaco solo
a pensarci.
Roland
La cittadina rifiuta le
acciughe salate? ma se sono il cibo più gustoso del mondo!... ah, ma io lo so
il perché: quelle che le hanno dato da mangiare erano state lavate male. Lo sa,
cittadina, come si lavano le acciughe salate?
Fabienne
No, veramente io non...
Roland
Lo sapevo. Non è cosa da
poco lavare le acciughe, sa? Prima di tutto non bisogna avvicinarle all'acqua,
mai. Si mettono in un recipiente pieno d'aceto e si stropicciano piano, piano,
prima col polpastrello e poi con l'unghia, da una parte e dall'altra, per
togliere tutte le incrostazioni di sale. Ecco come si prepara un'acciuga! E
dell'aceto che rimane, poi, che ne fa, lo butta via?
Fabienne
Non so, io non...
Roland
Errore! l'aceto rimasto si
rimescola per bene, in modo di far sciogliere tutto il sale, e si conserva per
condire l'insalata. Capito, cittadina? Vuole assaggiare le acciughe fatte alla
mia maniera?
Fabienne
No, grazie, non potrei
proprio...
Roland
Fa niente. François, vai
pure... per noi tre soltanto...scegli le più grasse, mi raccomando...
(accompagna l'aiutante fino alla porta ed esce con lui)
Fabienne
(si avvicina ad Honoré, immobile col viso sul tavolo)
Sù, Honoré, che cos'hai?
Honoré
Lasciami in pace.
Fabienne
Possiamo fare qualcosa per
te, Honoré?
Honoré
Avete già fatto abbastanza,
tuo marito specialmente.
Fabienne
Guillaume ha detto la
verità: da lui non è uscito nulla.
Honoré
Allora Emile che ha
raccontato tutto all'amico Laroche. Oppure è stato lui stesso a cantare e poi è
venuto qui a fare la sceneggiata con tuo marito.
Emile
(andando verso di lui minaccioso)
Bada bene a quello che stai
dicendo, hai capito?
Fabienne
(interponendosi)
Non è il momento di
azzuffarvi, incoscienti!
Honoré
Potevate dire tutto quello
che vi pareva sul vostro conto, ma perché tirare in ballo anche me?
Emile
Eri già in ballo prima di
noi, non ti illudere.
Guillaume
Anzi, è per colpa tua se noi
siamo qui: loro cercano te, sei tu il loro obiettivo, non l'hai ancora capito?
le illegalità dei privati a loro interessano fino a un certo punto, ma quelle
di un politico sono delitto imperdonabile.
Honoré
Ecco, avete parlato chiaro,
finalmente!
Guillaume
Finalmente che?
Honoré
Sono finite le incertezze
sul modo di doversi comportare.
Guillaume
Che cosa stai dicendo?
Honoré
Ho riacquistato la mia piena
libertà.
Guillaume
Per fare cosa? spiegati.
Honoré
Ognuno ora è per conto suo e
si arrangia come vuole per difendersi.
Guillaume
Non è cambiato nulla,
invece.
Honoré
Ma se proprio voi cercate di
salvarvi buttando me a mare!
Guillaume
Non è vero.
Honoré
Tanto sono io quello che
loro vogliono incastrare, no?
Guillaume
Non farti idee sbagliate.
Honoré
Ma se l'hai detto tu poco
fa.
Guillaume
E vuoi prendere alla lettera
tutto quello che si dice?
Honoré
Ora io devo rispondere solo
a me stesso.
Guillaume
Rifletti, Honoré.
Honoré
Non creperò da solo, potete
giuirarci!
Guillaume
Non sai quello che dici.
Honoré
Ve ne accorgerete presto: ho
gli occhi bene aperti adesso.
Guillaume
Vuoi rovinare tutto con un
colpo di testa?
Honoré
Ho una possibilità di
salvarmi e la sfrutterò fino in fondo.
Guillaume
Che cosa vuoi fare?
Honoré
Quello che loro vogliono:
vuotare il sacco.
Guillaume
Pazzo!
Emile
(lo afferra per la giacca, minaccioso)
Che cosa intendi fare, tu
?!...
Fabienne
(interponendosi)
Lascialo stare! non è in
questo modo che lo puoi fermare.
Emile
Vuole rovinarci, lo sai...
trascinarci tutti in Place de la Concorde!
Honoré
Levami le mani di dosso!
Emile
Sudicia carogna... spia!...
(Guillaume interviene a staccare Emile da Honoré che si allontana dai
due)
Guillaume
Fermati, Emile! così non
otteniamo nulla: dobbiamo studiare un piano.
(Honoré siede a una delle estremità del tavolo, cava di tasca carta e
penna e incomincia a scrivere senza alzare il capo)
Emile
Sta scrivendo la confessione
quel vigliacco!
Fabienne
E' un momento di
irritazione; lasciamo che gli passi, poi proveremo a convincerlo.
Guillaume
E' impossibile convcincerlo,
ora che ha deciso di tradire,
Emile
E poi, chi può fidarsi
ancora di lui?
(all'improvviso, inquadrata dal finestrini al di là dell'inferriata,
appare la faccia del 1°popolano)
1°popolano
(parlando con qualcuno più in basso)
Sì, sono in quattro: tre
uomini e una donna... vieni su, dai... metti il piede in quella fenditura e
dammi una mano... tirati su ora...così...
(appare una mano che si aggrappa all'inferriata e subito dopo la faccia
del 2°popolano)
2°popolano
Guarda un po'... e chi sono
questi?
1°popolano
Non ricordo bene le
fisionomie... è un po' che non vado ai loro ricevimenti.
(risate)
2°popolano
Quella sì che è una bella
pollastra!... hai vistro che fianchi?
1°popolano
Guarda che quelle sono
natiche, non fianchi.
2°popolano
Natiche o fianchi è sempre
roba tenera per affondarci i denti.
1°popolano
Dovresti domandarlo al
marito se è tenera oppure no.
2°popolano
Forse lui non lo sa neanche:
a lui magari interessa soltanto che sua moglie se la cavi bene con le P.R.
1°popolano
Che roba è le P.R.?
2°popolano
Public Relations,
ignorante!... ehi, bellezza, guarda un po' quassù!
1°popolano
Non risponde... fa finta di
non conoscerci.
(risate)
2°popolano
Dopo tanti giuramenti
d'amore... vedi come sono le donne?
(risate)
Emile
(scatta improvvisamente rivolto verso il finestrino)
Fuori dai piedi, cani!
1°popolano
Sentilo come s'è arrabbiato!
è proprio lui il marito.
2°popolano
Come fai a saperlo?
1°popolano
Ha abbassato le corna per caricare!
(risate)
(Emile afferra una sedia con l'intenzione di scagliarla verso il
finstrino ma, accorgendosi che non è possibile, la lascia cadere e va a
tempestare di pugni la porta. Poco dopo la porta si apre e appare Roland)
Roland
Che cosa diavolo succede,
cittadino?
Emile
(accennando con la testa ai due popolani)
Siamo animali allo zoo?!
Roland
Ma guarda quelli dove si
sono arrampicati!
Emile
Non abbiamo il diritto di
stare in pace?
Roland
Ma certo che lo avete,
certo... voi due, cosa fate lassù?
2°popolano
Si dava un'occhiatina, c'è
qualcosa di male?
Roland
Non dovete molestare i
cittadini... scendete!
1°popolano
Sai, non sono spettacoli che
si vedono tutti i giorni, questi.
Roland
Andate in Place de la
Concorde se volete divertirvi
2°popolano
Non si vede nulla laggiù con
tutta la gente che c'è.
Roland
(a Emile)
In questo non so dargli
torto: non si riesce neppure a entrare nella piazza. A volte la folla arriva
fino in Rue de Rivoli.
Emile
Ma noi non siamo qui a dare
spettacolo, li faccia scendere subito!
Roland
Ehi, voi, avete sentito?...
(a Emile)
Detto fra noi, però, c'è da
capirli: gente come voi non capita tutti i giorni sottomano...
Emile
Ma cosa sta dicendo?!
Roland
Volevo dire che, in genere,
nessuno riesce mai a vedervi bene... sfrecciate via sulle vostre automobili o
sui vostri aerei... e allora uno, magari, si fa certe idee... "ma saranno
fatti così, oppure no?...è gente come noi, oppure sono soltanto pacchetti di
azioni e sigle di società?"
Emile
Ho detto di farli sgombrare!
Roland
Si capisce.. sùbito...
(chiamando)
Bebert!...
(all'aiutante che è apparso)
... vai fuori a buttar giù
quei due...
(Bebert esce)
1°popolano
E' meglio andare, questi
fanno sul serio
2°popolano
Addio, bellezza!... ci
vediamo stasera al solito posto...
(risate; le due teste spariscono; Roland esce. Guillaume, Emile e
Fabienne guardano Honoré che ha continuato a riempire fogli senza alzare la
testa)
Guillaume
E continua a scrivere! non
era una minaccia a vuoto la sua.
Fabienne
Faccio un altro tentativo
per farlo riflettere...
(si avvicina alle spalle di Honoré; con voce carezzevole)
... Honoré, ti rendi conto
di quello che vuoi fare?...
(Honoré, senza alzare la testa, solleva un braccio per scacciarla,
quasi si trattasse di un insetto)
...rifletti, ti prego...è
una decisione grave quella che hai preso: non può servire né a te né agli
altri...
(Honoré continua a scrivere; Fabienne ritorna dagli altri due)
Guillaume
E inutile, hai visto? ormai
ha preso la sua decisione.
Fabienne
E' ancora troppo irritato
per accettare il.dialogo: bisogna aspettare che la rabbia sbollisca.
Emile
E quanto dobbiamo aspettare?
il giudice istruttore lo può chiamare da un momento all'altro.
Guillaume
E poi, ammesso che la rabbia
rientri, puoi fidarti ancora di lui?
Emile
La paura lo domina: è una mosca
impazzita sul vetro di una finestra.
Guillaume
Se confessa tutto non c'è
più scampo per noi: una colossale frana pronta a travolgerci.
Emile
Possiamo restare ad
attenderla? l'istinto di sopravvivenza ha delle leggi precise.
Fabienne
Che cosa vuoi dire?
Emile
Perché non te lo fai
spiegare da tuo marito?
Guillaume
Di fronte alla fine,
qualunque atto appare giustificato.
Fabienne
Non vi capisco.
Emile
(a Guillaume)
Stai pensando quello che
penso io?
Guillaume
Penso all'unica soluzione
che resta, anche se mi si spezza il cuore nel doverlo ammettere.
Emile
E a me no?... ora, costretto
a prendere una decisione del genere...
Fabienne
Ma che cosa state dicendo,
si può sapere?
Guillaume
Perché ha preso
quell'atteggiamento, perché ci costringe ad agire contro di lui?
Fabienne
Di quale azione parlate?
Emile
Non lo vedi in quale
condizione ci ha messo?
Guillaume
E' la fine per noi, lo
capisci?
Fabienne
Parlate chiaro! ogni cosa ha il suo nome preciso.
Emile
Anche questa ne ha uno, solo che è difficile pronunciarlo. Vuoi provare tu, Guillaume?
Guillaume
Preferirei di no.
Fabienne
Dimmelo tu, Emile, ti prego.
Emile
Se ci tieni a saperlo,
allora, il nome è: suicidio.
Fabienne
Un suicidio collettivo, vuoi
dire?
Emile
Ne basta uno solo...
(accenna a Honoré con la testa)
Fabienne
Ma cosa dici, Emile? ti
sembra sensato fare congetture del genere?
Emile
Ti sembrano congetture?
Fabienne
E che cosa sono? Honoré è
ben deciso a conservarsi in vita, lo vedi. Che cosa ti fa pensare che abbia
voglia di suicidarsi?
Emile
Lui no di certo... siamo
noi, invece...
Fabienne
Un'ipotesi senza senso...
non so neanche perché contiunuiamo a parlarne...
(un attimo di sospensione)
... a meno che... non mi
direte che state pensando a quello, vero?
Emile
Che cosa ci resta ormai?
Fabienne
E' mostruoso!... orrendo!...
come può sfiorarvi un'idea del genere?... è un amico!...
Emile
E non è orrendo quello che
lui ha intenzione di fare... a noii che siamo suoi amici?!
Fabienne
(cadendo in lacrime sul petto del marito)
Non dite più niente... io
non potrò mai accettarlo... è atroce!
Guillaume
Lo so, cara... e capisco i
tuoi sentimenti...
Fabienne
Non cercare di convincermi:
sarebbe come dirmi che giudichi possibile tirarmi dalla tua parte...e sarebbe
un'offesa straziante...
Guillaume
Calmati, cara... tu sei
fuori da qualsiasi responsabilità...siamo noi a decidere, noi soltanto.
Fabienne
E pensi che questo possa
bastarmi?... pensi che domani potrai far sparire dalla tua faccia quello che
oggi hai deciso?
Guillaume
"Domani" è uno
spazio di tempo troppo lontano per poterti rispondere adesso.
Fabienne
E come vorreste attuarte il
vostro progetto disumano?
Guillaume
Non so, Fabienne... dobbiamo
ancora parlarne.
Emile
Ma dobbiamo farlo subito
perché il nostro tempo è contato.
Fabienne
Una decisione come questa bruciata in pochi minuti?
Emile
Fra pochi minuti può esser
chiamato dal giudice istruttore.
Guillaume
Come penseresti di...?
Emile
Allontana tua moglie... è
meglio per te, Fabienne.
Fabienne
No, voglio saperlo anch'io.
Guillaume
Come vuoi...
(a Emile)
allora?
Emile
E' difficile pronunciare
certe parole
Guillaume
Dobbiamo vincere noi stessi.
Vai avanti.
Emile
Sei tu a volerlo?
Guillaume
Sì. Come?
Emile
Strangolarlo.
Fabienne
(con un gemito)
Ah!...
Guillaume
Ce la faremo?... va bene che
siamo in due contro lui.
Emile
Bisogna procurarci una
corda: con quella sarà più facile.
Fabienne
(con la testa contro il petto del marito)
No!... no!...
Guillaume
E poi?
Emile
L'azione sarà rapida. Poi
legheremo la corda all'inferriata lassù, come se si fosse impiccato. Noi andremo
a gettarci sulle brande e quando lo troveranno diremo che stavamo dormendo e
non ci siamo accorti di nulla.
Guillaume
Sì, così' è possibile. Ora
dobbiamo trovare la corda.
Emile
Questo è il difficile.
Guillaume
Possiamo strappare una
coperta e...
Emile
Richiede troppo tempo.
Guillaume
Aspetta... è solida la tua
cintura, Fabienne?
(accenna con la testa alla cintura dell'abito di Fabienne che
assomiglia al cordone di un saio)
Fabienne
(si ritrae di scatto)
No, non voglio!... non vi
darò mai la mia cintura.!...
Guillaume
Aiutaci, cara...non possiamo
fare in altro modo
Fabienne
(piangendo)
Io non posso lasciarvi
commettere questo delitto... darvi la cintura sarebbe come partecipare a questo
atto feroce, tremendo!...
Guillaume
(abbraccia e accarezza la moglie)
Lo so, Fabienne, ma ci è
indispensabile...o vuoi vedere la nostra fine?... che cosa non darei per
evitare tutto questo!... io ho sempre odiato la violenza, lo sai... ma come
fare adesso?...
(intanto le ha tolto la cintura)
Fabienne
(cade lamentandosi sul piano del tavolo)
Ah... ah... ah!...
Guillaume
(provando la resistenza della cintura)
Sì, è solida abbastanza.
Emile
E' meglio andargli alle
spalle... faremo in un attimo...non avrà il tempo di accorgersene.
(Si muovono lentamente per raggiungere alle spalle Honoré che continua
a scrivere. All'improvviso rumore di catenacci: i due si arrestano come
paralizzati.)
Roland
(entrando)
Cittadino
Guillaume La Foret, dal giudice
istruttore.
Guillaume
Eccomi!... vengo sùbito...
(guarda in faccia Emile; gli consegna la cintura ed esce con Roland)
Fabienne
Ora c'è il tempo per
riflettere, per cercare un'altra strada.
Emile
No, Fabienne, non abbiamo
tempo a disposizione.
Fabienne
Ma se Guillaume è stato
chiamato di là adesso!
Emile
Potrebbero chiamar sùbito
anche lui.
(indica Honoré con la testa)
Fabienne
E come farai ora, da solo?
Emile
Dovrò farcela in qualche
modo.
Fabienne
E' atroce, Emile... non puoi
farlo!
Emile
Vai là in fondo, Fabienne,
non stare a guardare.
Fabienne
Vedrò lo stesso, anche con
gli occhi chiusi, e quest'immagine mostruosa non mi si cancellerà più dalla
mente.
Emile
Abbi pietà di me, Fabienne,
aiutami col tuo silenzio...
(da destra viene avanti Colette)
... oh, no... non questo!...
falla tornare dov'è stata finora...
(le volta le spalle e si allontana)
Colette
Che succede, Fabienne, dov'è
Guillaume?
Fabienne
L'hanno chiamato di là: il
giudice istruttore lo sta interrogando.
Colette
E Honoré.. Emile... che
cos'hanno tutti e due?
Fabienne
Nervosismo, inquietudine...
non mi sembra poi tanto strano.
Colette
Ma tu... hai pianto?
Fabienne
Si vede?...
(prende la sua borsetta)
...chissà se trovo qualcosa
per rimediare.
Colette
(abbraccia Fabienne)
Povera Fabienne!...mi fai
sentire una vera incosciente: tu e gli altri qui, tristi e preoccupati, e io di
là...
Fabienne
Ti è stato quasi ordinato,
no?
Colette
Fino a un certo punto, sì...
ma...
Fabienne
E lui, sta scrivendo il suo
articolo?
Colette
No, riposa un po'...
(con una smorfietta)
... poverino!...
Fabienne
Mi fa piacere che per te sia
andata così, te lo giuro. E' una striscia di sereno in una giornata così buia.
In fondo la vita continua.
Colette
Grazie, cara: sei molto
comprensiva.
Fabienne
Ti va di parlarmene un po'?
Colette
E' stato bello. René è un
ragazzo pieno di entusiasmo, ma anche delicato e sensibile.
Fabienne
E tutto intorno il fascino
di un mondo che scompare, di una carezza che potrebbe esser l'ultima, del
bruciare in un attimo il succo di un'intera vita. Quanta bolsa retorica, vero?
Colette
E'molto bello, invece, e tu
l'hai detto così bene! Sì, è stato così. Anche se per noi non dovevamo
preoccuparci, c'erano i rumori della strada e le voci qua dentro a ricordarci
il tempo che stiamo vivendo.
Fabienne
(guarda Emile che da lontano
dà segni di impazienza)
Torna dal tuo René, adesso.
Risvegliandosi, vorrà vederti vicino a lui.
Colette
Non so se devo... mi sento
colpevole a non restare qui a dividere con voi i vostri pensieri... mi vergogno
del mio egoismo.
Fabienne
Non pensarci... vai adesso.
Che qualcosa di bello si conservi il più a lungo possibile. E' una speranza
anche per noi, sai?
Colette
(baciandola di nuovo)
Grazie, Fabienne,
(esce a destra)
Emile
(avvicinandosi)
Temevo che tu volessi
trattenerla ancora: ero sulle spine.
Fabienne
Sei ancora deciso...
l'orrore non ti paralizza la mano?
Emile
Devo agire immediatamente.
Avvicinati alla porta e ascolta se qualcuno
sta per entrare.
Fabienne
Mi vuoi come complice,
dunque? levatelo dalla testa: non ti aiuterò mai.
Emile
Non fa nulla... agirò da
solo...
(si avvicina con la cintura tesa nelle mani alle spalle di Honoré che
continua a scrivere)
Fabienne
(che si trova davanti alla porta)
Attento!
(mentre Emile si blocca, rumore di catenacci. Entrano Roland e
Guillaume)
Honoré
(alzandosi in fretta e raccogliendo i fogli che ha scritto)
Tocca a me, adesso?
Roland
Il giudice se n'è andato...
deve occuparsi di un'altra istruzione vicino alla Gare di Saint-Lazare.
Honoré
E ha lasciato a metà il
nostro caso?
Roland
Nemmeno per sogno: ha
passato i verbali all'altro giudice che dirigerà il vostro processo e che è arrivato
mezz'ora fa.
Honoré
E il mio interrogatorio?
Roland
Si vede che le sue
dichiarazioni fatte al momento dell'arresto erano sufficienti.
Honoré
Ma io ho molte altre cose da
dire!
Roland
Potrà farlo durante il
processo... anzi, è ora di farlo incominciare questo processo... François! Dài
una voce al giudice: è di là che sta studiando questo caso... lo so che è un
peccato svegliarlo, ma è l'ora di incominciare...
(François esce e ritorna sùbito dopo con il giudice che continua a
stropicciarsi gli occhi e a sbadigliare; ha la toga di traverso e gli abiti in
disordine.)
Giudice
Roland!
Roland
Sono qui, cittadino
presidente.
Giudice
Ho bisogno di una tazza di
caffè molto forte.
Roland
E' già pronta sul fuoco...
vai a prenderla, Bebert.
Giudice
(sedendo a capo del tavolo)
Sono in piedi da 36 ore...
18 processi ho diretto, si fa per dire... verrebbero uno ogni due ore, ma c'è
da tener conto anche della lettura dei verbali e degli spostamenti...
(arriva la tazza di caffè che viene bevuta con avidità)
...ah! ora va meglio... non
mi sentivo più la testa sulle spalle, quasi fossi passato da Place de la
Concorde...
(fa un gesto di dispetto)
...scusate la battuta, ma
non voleva essere un'allusione... Sono tutti presenti gli imputati?
Roland
(dopo uno sguardo in giro)
Gli imputati sì: mancano due
del pubblico.
Fabienne
Vado io a chiamarli.
(si avvia verso le brande)
Giudice
Prendiamo tutti
posto...facciamo una cosa veloce perché, prima di andare a dormire, ho altri
due processi da sbrigare... uno è in...
(cava di tasca una carta)
...Boulevard du Denain...
sai come ci si arriva, Roland?
Roland
Metrò Gare du Nord.
Giudice
Speriamo che decidano presto
di passarci qualche taxi, ma per ora non si può chiedere tanto.
Emile
(sottovoce a Guillaume)
Siamo spacciati: ci hanno dati
in mano a un rivoluzionario fanatico.
Guillaume
Ho anch'io
quest'impressione.
(rientrano Fabienne, Colette e René che prendono posto intorno al
tavolo)
Giudice
E' bene ora che faccia una
premessa per evitare eccezioni, proteste o altre lamentele. Il processo che si
aprirà fra poco sarà piuttosto diverso da quelli che si tenevano prima della
rivoluzione. Noi dobbiamo cercare di fare giustizia con i mezzi che ora abbiamo
a disposizione: cioè, nessuno, o quasi.
Emile
Ma le condanne, le avete
oppure no?
Giudice
Quella è l'unica merce di
cui abbiamo abbondanza.
Emile
(molto irritato)
E noi dovremmo accettare
che...
Guillaume
(brusco)
Calmati, Emile!
Fabienne
(cambiando posto)
Gli vado io vicino.
Giudice
...Insomma, non possiamo
garantirvi molto, ma state tranquilli: quello che vi offriamo è il meglio del
poco che abbiamo. Giurati del vostro processo saranno Roland e i suoi due
aiutanti...
Emile
(ha ancora uno scatto trattenuto da Fabienne)
Ancora loro?!...ma non è
ammissibile che...
Giudice
Cittadino imputato, si
astenga delle interruzioni che provocano ritardi. Proprio per non perdere
tempo, non abbiamo ammesso testimoni di difesa; ma poiché mancano anche quelli
di accusa mi sembra che venga rispettato un giusto equilibrio...
Emile
Inaudito!...incredibile!...
Giudice
...contro di voi ci sono le
indagini della polizia e, a favore, le successive dichiarazioni che avete
rilasciato...
Honoré
(sventolando le carte che ha scritto)
Le mie sono in questo
memoriale, cittadino presidente!
Giudice
Silenzio! Ripeto che non abbiamo
tempo da perdere!
Honoré
Ma sono dichiarazioni
importanti, in grado di illuminare tutto il processo.
Giudice
Le ho detto di tacere,
cittadino onorevole! un po' di educazione!...va bene che lei viene dalla camera
e... Avanti con il procedimento!... Dunque, avendo eliminato le inutili
testimonianze, i giurati ed io stesso abbiamo preso conoscenza della vostra
posizione studiando i verbali che vi riguardano. Possiamo dare ora la parola al
Pubblico Ministero... il quale, però, dovendo rappresentare il suo ufficio in
altri 47 processi entro la fine della settimana, non può in alcun modo essere
presente. Tuttavia, dopo avere esaminato i verbali di cui sopra, ha scritto il
suo intervento che il nostro Roland avrà la cortesia di leggere...
Emile
(insorgendo di scatto e liberandosi da Fabienne che vorrebbe
trattenerlo)
Che cos'è questo pasticcio?!
qui vi state beffando delle nostre persone! non è ammissibile che...
(Fabienne e Guillaume lo
circondano, soffocano la sua voce, lo obbligano a tornare a sedere)
Giudice
Cittadino Costantin, la
corte è molto indulgente nei suoi riguardi e, per questa volta, si limita a
un'ammonizione verbale...
(lungo sbadiglio)
... chiedo scusa per la
licenza...proceda, cittadino giurato Roland, e, a proposito, se dovessi cadere
sul tavolo addormentato, svegliatemi subito, capito?...
(porge un foglio a Roland)
Roland
(leggendo)
Illustrissimi cittadino
presidente e cittadini giurati... voglio subito sottoporre alla vostra
attenzione la criminale attività dei qui presenti imputati, attività che
moltiplicata per cento, per mille, per diecimila casi analoghi è responsabile
dei gravi deficit della nostra economia e della perdita di fiducia da parte dei
cittadini nei confronti dello stato. L'attività criminosa in questione aveva
inizio con l'acquisto di voti per far eleggere uno o più affiliati al clan al
parlamento o nei posti di responsabilità dei principali enti pubblici. Il
denaro occorrente era fornito da banchieri compiacenti. Una volta raggiunto il
seggio desiderato, l'eletto pagava il suo debito con l'assegnazione di appalti
o concessioni varie. Entrava così in ballo il terzo elemento del clan:
l'industriale o commerciante o comunque uomo d'affari. Questo era...
Giudice
Alt! mi permetto a questo
punto di interrompere la lettura del cittadino giurato Roland, in quanto si
tratta di un testo-tipo che il Pubblico Ministero, vista la mole dei suoi
incarichi, ha preparato per i casi che presentano analogie. I cittadini giurati
ed io stesso conosciamo ormai questo testo a memoria, comprese le richieste di
pena, ed è quindi inutile risentirlo. D'altra parte gli imputati non hanno
nulla da guadagnare dalla lettura di questa denuncia, per cui io direi di
passare la parola all'avvocato difensore.
Roland
Cittadino presidente, come
certo saprà, il difensore d'ufficio che questa corte ha designato, dovendo
assicurare la difesa in 424 cause entro la fine del mese, non è purtroppo in
grado di essere presente in quest'aula, ed ha affidato a me la sua arringa di
difesa...
Emile
(di nuovo in piedi)
Non è possibile! soltanto
dei pazzi possono pensare di...
Emile
(nuovo intervento di Guillaume e di Fabienne che riconducono Emile al
suo posto)
Giudice
(severo)
Secondo richiamo all'ordine!
cittadino giurato Roland, dia lettura dell'arringa di difesa.
Roland
Illustrissimo cittadino
presidente e cittadini giurati... circa due anni fa, nel senato di Roma, Marco
Tullio Cicerone smascherava e sconfiggeva una pericolosa congiura rivolta
contro la repubblica. Era la congiura di Lucio Sergio Catilina, un patrizio
ambizioso e corrotto che mirava alla conquista del potere. Anch'io oggi, pur
non possedendo la forza oratoria di un Marco Tullio Cicerone, impegnerò tutte
le mie forze per smascherare e sconfiggere la pericolosa congiura tramata da
affaristi privi di scrupoli e uomini politici senza onore contro le basi del
nostro stato...
Emile
E questa è un'arringa di
difesa!?...
(ridendo)
...ah, ah, ah...
Giudice
(gridando)
Per la terza volta,
silenzio!...
(più calmo)
...però, per essere sinceri,
il cittadino imputato ha ragione, Roland: mi sembra che questi argomenti siano
più adatti all'accusa che alla difesa.
Roland
Si tratta evidentemente di
un equivoco, cittadino presidente. L'avvocato d'ufficio, autore dell'arringa,
nei suoi ritagli di tempo partecipa a qualche processo come avvocato di parte
civile. E proprio a quella funzione, probabilmente, era destinato lo scritto
che mi è stato dato per errore.
Giudice
Capisco. Propongo allora di
interrompere la lettura di un'arringa che non può costituire difesa per gli
imputati, e prego il cittadino giurato Roland di pronunciare la formula d'uso.
Roland
Questa difesa si appella
alla clemenza della corte.
Giudice
Molto bene. A questo punto
la corte si ritira per deliberare.
(Il Giudice, Roland e i due assistenti si alzano ed escono. Rumore di
catenacci. Emile, Guillaume e Fabienne si guardano in faccia sbigottiti. Honoré
si allontana con passi nervosi; Colette e René tubano a un lato del tavolo.)
Fabienne
Incredibile!
Guillaume
Chi poteva mai immaginare
una pagliacciata del genere!?
Emile
Non bastano le nostre vite a
questi artroci buffoni.
Fabienne
Devo ancora capire il loro
grottesco rituale.
Guillaume
Non c'era bisogno di questo
ridicolo processo: ci avevano già condannati.
Emile
Ma come potevano sfogare
il.loro sadismo?... come fare per vederci strisciare ai loro piedi, per vederci
aggrappati con tutte le forze alla speranza di una salvezza impossibile, per
aizzarci gli uni contro gli altri, come fare?
Guillaume
Ci sarebbero arrivati anche
senza questa messa in scena: loro avevano i mitra fra le mani.
Emile
Ma non li avrebbero mai
usati pert non correre il rischio di perdersi lo spettacolo in Place de la
Concorde.
Guillaume
Allora questo intermezzo è
servito soltanto a tenere in sospeso la nostra disperazione, finché non
verranno a prenderci?
Emile
Vuoi attribuire l'ombra di
un sentimento umano a questi maiali? hanno voluto solo appagare la loro
libidine di terrore: un macabro gioco con la morte.
Fabienne
E se si fosse trattato
proprio del vostro processo?
Emile
Ci sono dei limiti anche
nell'assurdo.
Fabienne
Perché, tu trovi dei limiti
in quello che succede oggi in Francia?
Emile
Io ho un altro sospetto,
invece.
Guillaume
Quale?
Emile
Siamo le vittime di un
gruppo di pezzenti che ha voluto divertirsi con noi.
Guillaume
Non è venuto dallo stato
l'ordine di arrestarci, secondoi te?!
Emile
E' un'idea che è venuta in
testa a questi quattro o cinque miserabili che si sono trasformati in
poliziotti, secondini, giudici
Guillaume
Dici che ci avrebbero
prelevato di loro iniziativa !?
Emile
Sì, ora sono sicuro! ... è
stato per il loro spasso personale... pensate: arresto, detenzione e
processo... dove trovare un altro divertrimento simile?... avevano una cantina
disponibile e ne hanno approfittato
Guillaume
Sarebbe un piano
diabolico... non posso ancora crederci.
Emile
E' così, non ci sono
dubbi!... quel bastardo del Giudice!... e Roland, e tutti gli altri!... ora
sono dietro a quella porta a sbellicarsi di risate: gli è riuscito il colpo a
quei porci!
Fabienne
E se invece fosse stato un
processo vero?
Emile
Processo questa buffonata?!
Fabienne
Valida per loro, però.
Emile
Escluso! siamo stati i loro
pagliacci.
Fabienne
E se non fosse così?
Emile
Che cosa vai a pensare?!
Fabienne
Voglio solo consigliare un
minimo di prudenza.
Emile
E continuare a fare i
fantocci nelleloro mani!?
Fabienne
Che cosa vorresti fare,
invece?
Emile
Affrontare quei cani e
sputargli in faccia quello che abbiamo subito.
Fabienne
E se invece ti fossi
sbagliato?
Emile
Non è possibile.
Guillaume
Il rischio però è troppo
grande.
Emile
Il rischio non diminuisce
anche a fingere di non avere capito.
Fabienne
E nel caso di un tuo errore,
Emile, ci hai pensato?
Emile
Non sopporto che si rida di
me in questo modo!
Fabienne
Perché correre un rischio
così alto per una piccola rivincita personale?
Emile
Non lo vedi in che stato
siamo, come ci hanno ridotto?
Fabienne
Siamo alla fine ormai: c'è
da resistere ancora per poco, e se vogliamo possiamo farcela, vero, Emile? ...
non vuoi promettermelo?
Emile
Non so se ci riuscirò.
Fabienne
Dimmi che tenterai.
Emile
Va bene, Fabienne, lo farò
per te.
Fabienne
Te ne sono riconoscente.
Emile
Accendi la tua radiolina,
Fabienne, forse trasmetteranno qualche
notizia della Vandea.
Guillaume
(a Fabienne che fa l'atto di aprire la borsa)
No, fermati: sono cattive
notizie... quando ero di là ho visto un giornale aperto sul tavolo... ho letto
il titolo: "I rinnegati della Vandea sbaragliati a Le Mans".
Emile
Allora è proprio finita!
(rumore di catenacci; entra Roland)
Roland
In piedi che entra la
corte...
(dietro di lui appare il Giudice e i suoi due aiutanti. Tutti si alzano
meno Emile che atteggia una posizione sguaiata)
Giudice
Cittadino Costantin, la
richiamo all'ordine. Corregga la sua posizione o dovrò procedere contro di lei
per oltraggio alla corte.
Emile
(ironico)
Ma certo, vostro onore...
(Fabienne lo costringe ad alzarsi)
Giudice
Seduti, prego...
(tutti siedono)
... prima di pronunciare la
sentenza...
(dice qualcosa all'orecchio di Bebert che è al suo fianco. Bebert esce)
... permettetemi di
ringraziare le cittadine che sono venute fra noi. Della loro collaborazione non
c'è stato bisogno perché tutto era sufficientemente chiaro, tuttavia questa
corte vuole esprimere loro la sua considerazione...
(Bebert rientra con due mazzi di fiori che offre alle due donne)
... alla cittadina Colette
Langfort che ci ha incantati con la sua grazia...
Colette
Per me?...ma è
meraviglioso!... grazie di cuore...
Giudice
...e alla cittadina Fabienne
La Foret che ha allietato l'austerità di questo luogo, mi permetta di dirlo, con
la sua armoniosa presenza...
Emile
(scatta in piedi gridando)
Era lui...sì, lui! ... l'ho
riconosciuto! ... era lui quello arrampicato all'inferriata!
Giudice
Cittadino Costantin, la
richiamo all'ordine!
Emile
Quale ordine?!...la festa è
finita!
Giudice
Non tollero offese alla
corte!
Emile
Basta con questa
pagliacciata!...
(a Fabienne e a Guillaume che cercano di ricondurlo al suo posto)...
lasciatemi stare!... deve saperlo che ho scoperto
tutto!
Fabienne
E se non fosse lui?
Emile
E' lui vi ho detto! ... l'ho
visto bene arrampicat o a quell'inferriata... e il suo compare è quello che ha
fatto il Giudice istruttore.
Giudice
(a Bebert e a François che hanno impugnato il mitra)
Fermi, voi!...
(a Emil)
... imputato Costantin, se
ho ben capito, lei si rifiuta di obbedire a questa corte?
Emile
Quale corte, quella
presieduta da un falso Giudice?!
Fabienne
(al Giudice)
Non tenga conto delle sue
parole... l'imputato non sa bene quello che dice: i suoi nervi hanno ceduto
e...
Giudice
La prego, cittadina La
Foret, la prego. Queste corte è in grado di giudicare da sola lo stato mentale
dell'imputato e di valutare il peso di quello che ha detto. Non sarebbe a
questo punto del processo, quando sta per essere pronunciata la sentenza, che
si dovrebbero raccogliere le dichiarazioni delkl'imputato, ma questo processo
ha già subito violazioni diverse, a causa di forza maggiore, per non dover
accettare anche questa nuova infrazione. Cittadino Costantin, lei ha lanciato
un'accusa gravissima contro l'autorità di questa corte. Non è l'offesa contro
la mia persona che io intendo rilevare, ma l'offesa all'ufficio che io
rappresento: questo è un tribunale rivoluzionario, se lo ricordi, e rifiutare
il suo giudizio equivale al rifiuto della stessa rivoluzione. Non che lei sia
obbligato ad accettarla, sia chiaro: casi di rifiuto si verificano spesso. Ma,
all'apparire di quella circostanza, la corte è obbligata ad emettere
immediatamente una sentenza: la sola possibile. Del resto, la legittimità della
difesa è universalmente riconosciuta: dobbiamo negarla proprio alla nostra
rivoluzione? Dunque, l'operazione che qui si è svolta è stata un processo...
non diciamo regolare, ma valido. Su questo lei è un po' scettico, vero?... Ci
vuole un bel coraggio, secondo lei, a definire processo il pastrocchio che è
stato consumato e che, solo di lontano aveva un qualche sentore
giurisprudenziale. Io capisco bene il suo risentimento al sospetto di essere
stato gabbato... capisco la sua voglia di insorgere e di gridare a piena gola
la sua collera contro i cialtroni che hanno osato trascinare lei, ricco e
stimato industriale, in una fogna come questa, che hanno obbligato lei,
abituato al potere e al comando, a chinare il capo. E non all'autorità della
legge, ma al capriccio perverso di quattro o cinque gaglioffi che hanno
escogitato un gioco di efferata ferocia...
(cade addormentato sul tavolo. Roland lo scuote)
Roland
Cittadino presidente!... sù,
cittadino presidente, si svegli!...
Emile
Lo vedi che avevo
ragione!...lo ha ammesso anche lui: è stata un'azione arbitraria!
Guillaume
Potrebbe essere una
provocazione: non ti fidare.
Roland
Cittadino presidente... deve
portare a termine il processo...
Giudice
(riprendendosi)
... Ah, sì... il processo...
(cercando sul tavolo)
... dov'è il timbro
"Place de la Concorde"?
Roland
E' presto per il timbro:
deve ancora leggere la sentenza.
Giudice
Giusto... la sentenza!...
(cava di tasca alcune carte)
... pesca abusiva nelle
acque demaniali, vero?...
Roland
No, cittadino presidente,
questo è un altro caso, non ricorda?
Giudice
(guardandosi intorno)
Ma sì...ma sì, ora ci sono.
Scusate, cittadini, per questo piccolo smarrimento...
(lungo sbadiglio)
Dove eravamo rimasti,
Roland?
Roland
Stava effettuando una
disquisizione sul procedimento che ha appena presieduto.
Giudice
Perfetto. Devo convenire,
cittadino Costantin, che ai suoi occhi questo processo può essere apparso come
un'autentica carnevalata da respingere sdegnosamente... Che tentazione è quella
di farlo, vero? Attento però perché la giustizia rivoluzionaria non perdona. Meglio
dunque accettare questo procedimento, così come si è svolto, insieme con ciò
che la corte avrà deliberato. Le sembra un ricatto?... e le leggi del codice,
base del nostro vivere civile, non rappresentano anche un ricatto per tutti
noi? ...e gli operai delle sue fabbriche, costretti al lavoro, non subiscono
forse un continuo ricatto che viene dalla sua parte? Accetti il giudizio di
questa corte, cittadino Costantin: questo è il mio consiglio. Anche se mi rendo
ben conto della tempesta che sta svolgendosi nel suo animo, al sospetto che si
sia trattato di una buffonata. Sarebbe ilk colmo della ferocia, dopo averla
costretta a subire una farsa immonda, obbligarla adesso ad accettarla
pubblicamente...
(Emile si contorce tra le braccia dei suoi amici che gli impediscono di
parlare)
... pensi che soddisfazione
saltare su in un impeto eroico di coraggio e vomitarci addosso, a noi spietati
aguzzini, quello che ci siamo meritati. Il rischio da correre non conta più...
Guillaume
(a Emile che s'è quasi liberato)
E' una provocazione, ti ho
detto!
Fabienne
(al Giudice)
Io credevo che la tortura
fosse stata eliminata dalla nostra giustizia.
Giudice
Ben detto, cittadina!
Poniamo termine a questo increscioso preambolo. Cittadino Costantin, è disposto
a riconoscere a questa corte il diritto di giudicarla e ad accettare le sue
decisioni?
Fabienne
Certo che le accetta, signor
presidente, non c'è il minimo dubbio.
Giudice
Vorrei sentirlo dalla voce
dell'imputato.
Guillaume
Avanti... cosa aspetti?!
Fabienne
Ti supplico, Emile,
rispondi!
Giudice
Dunque?
Emile
...lo accetto.
Giudice
Finalmente! Passiamo ora
alla lettura della sentenza...
Roland
In piedi!
(tutti si alzano, compreso Emile
costretto dagli amici)
Giudice
In nome del popolo
francese... visti gli articoli 247, 248, 249, 351. 52, 57, 426 paragrafi B e C,
comma secondo e terzo... e, soprattutto, tenuto conto della circolare
Z\H\42.88.90 inviata stamani dal ministero della giustizia a tutti i giudici
del nostro paese... a questo punto mi sembra utile aprire una parentesi. Uno
dei fondamenti della giustizia, come tutti sanno, è l'assoluta indipendenza del
magistrato da qualunque possibile influenza che venga esercitata su di lui. In
questa luce deve essere letta la circolare in questione che, sia chiaro, non
detta comportamenti da seguire, ma indica soltanto possibili soluzioni su
determinati casi all'esame della magistratura. Le varie misure ricordate, come
il trasferimento in Corsica, la sospensione dallo stipendio, o addirittura
l'esclusione dall'organico, non devono intendersi come minacce o tentativo
intimidatorio, ma solo come informazione, Anche questa volta al Giudice viene
lasciata la più ampia libertà di coscienza, sicuri che vorrà attenersi al
seguente consiglio: manica larga o, in altre parole: colpo di spugna! Visti
dunque gli articoli già citati e tenuto conto di detta circolare, questa corte
ha esaminato la posizione dei cittadini Guillaume La Foret ed Emile Costantin
che si trovano sulla stessa barca e li assolve perché i fatti a loro ascritti
non costituiscono reato, in quanto proiettati verso un sacrosanto arricchimento
personale, e ne ordina l'immediata scarcerazione.
(Guillaume e Fabienne si guardano in viso raggianti, ma Emile mostra un
certo scetticismo che frena il loro entusiasmo. Guillaume indica la porta a
Roland, come per dire se può andarsene)
Roland
Ma certo, cittadino... la
porta è spalancata...ma non vuole aspettare la fine del processo?
Giudice
... In quanto al cittadino
deputato Honoré de Saint-Martin, l'Assemblea non ha rilasciato l'autorizzazione
a procedere... la corte, quindi, non può esprimere su lui alcun giudizio, ma
solo formulare l'augurio che continui a rappresentare il popolo di Parigi anche
dopo le prossime elezioni.
(Battimani del Giudice e dei giurati. Honoré, esultante, cava di tasca
i fogli che ha scritto e li strappa sotto gli occhi degli amici, quindi si
getta nelle loro braccia)
Giudice
... E per ultimo, cittadino
René Cartouche, abbiamo esaminato anche il suo caso...
René
(risvegliandosi dal dolce colloquio con Colette)
Il mio... e perché?... io
non appartengo a questo gruppo... sono qui per scrivere un articolo.
Giudice
Lo sappiamo, cittadino
Cartouche, ma, guarda caso, stamani abbiuamo acquistato "La Défense"
e abbiamo letto il suo articolo che appare proprio in prima pagina... un
bell'articolo, complimenti... solo la frase di chiusura non ci ha persuaso..
dice:
(legge dal giornale)
..." La nostra
rivoluzione è veramente il motore della Francia"... bella frase anche
questa, non c'è che dire, solo che alla fine c'è un punto interrogativo che,
lei mi capisce, ne capovolge tutto il senso.
René
La frase che ho scritto io
era affermativa, non interrogativa.
Giudice
E da dove è saltato fuori,
allora, un segno così ambiguo che fa apparire la sua frase come presa pari,
pari da un odioso libello controrivoluzionario?
René
Non lo so... forse si è
trattato di un refuso sfuggito al proto. Io ho l'abitudine di scendere in
tipografia a correggere personalmente le bozze dei miei articoli, ma questa
volta non l'ho potuto fare perché ero impegnato per venire qui.
Giudice
Ma si tratta veramente di
distrazione, oppure di un atto intenzionale? In questo ultimo caso il suo
giornale con la sua tipografia diventerebbe un pericoloso centro di sovversione
antirivoluzionaria.
Honoré
Questo non è possibile: io
conosco il direttore de "La Défense" e posso assicurare che...
Giudice
Smetta, cittadino deputato,
di dire sciocchezze: non siamo alla camera... Pertanto, in virtù delle facoltà
concessemi, io apro un procedimento d'ufficio a suo carico, cittadino Cartouche,
e ordino un supplemento di indagini su questo fatto.
René
E allora?...
Giudice
... e allora, mentre gli
altri sono liberi di lasciare questo luogo, lei sarà trattenuto sino al
raggiungimento della verità.
René
Ma è un'ingiustizia che...
Colette
(accarezzandolo)
René!...non penserai che ti
lasci solo, mio caro... ci sarò io qui con te.
Emile
Così, l'unico punito qui
sono io che ho perduto la mia segretaria.
Fabienne
Ma no, Emile, abbi un po' di
pazienza: ora Colette è tutta presa dalla passione per il giornalismo, ma non
per questo dimenticherà la sua precedente occupazione.
Colette
Come mi conosci bene,
Fabienne!
(baci sulle guance fra le due)
Emile
Allora, ci posso contare?
Colette
Ma certo, Emile, certo...
(lo abbraccia e con lui tutti gli altri che escono dal locale ridendo e
conversando amabilmente. All'improvviso scoppi e colpi d'armi da fuoco
dall'esterno. Coloro che erano usciti rientrano precipitosamente)
Emile
Che diavolo succede là
fuori?!
Guillaume
(che è rientrato per ultimo)
Arrivano colpi da tutte le
parti, e non si capisce contro chi sparino.
Roland
Calma cittadini, qui siamo
al sicuro.
Honoré
Questa è una mitragliatrice,
mi pare.
Roland
Bebert, vai a dare
un'occhiata... i cittadini devono uscire e vorrei che arrivassero a casa sani e
salvi...
(Bebert esce; Roland gli grida dietro)
... e stai attento a non
farti beccare!
Fabienne
E'uno dei soliti scontri:
passerà anche questo.
Giudice
Che facciano presto, però,
altrimenti al metrò come ci arrivo? ...intanto, mentre aspetto, potrei
andarmene di là a studiare i verbali del prossimo processo... Roland, fammi
svegliare quando la strada è libera.
Roland
Sarà fatto, cittadino
presidente.
(esce dietro il giudice)
Emile
Per quanto ancora dovremo
restare piantati qua dentro?!
Guillaume
Mi sembra che gli spari
siano diminuiti.
Fabienne
Sì, ma non è il caso di
rischiare qualche pallottola uscendo.
Guillaume
(a Roland che è rientrato)
E' riuscito a sapere
qualcosa?
Roland
E' tornato Bebert e anch'io
ho messo la testa fuori... sembra che sparino dal lungo Senna... tutta la
strada è sotto tiro... ora i colpi sono più radi, ma c'è ancora rischio...
meglio restare qui dove siamo al sicuro.
(esce di nuovo)
Guillaume
(a Fabienne che sta ascoltando la radio con gli auricolari)
Stanno trasmettendo qualche
notizia? ... si sa cosa succede là fuori?
Fabienne
(fa cenno con la mano di tacere, poi si toglie gli auricolari e spegne
la radio)
Hanno letto adesso un
comunicato: c'è stata una manifestazione al Campo di Marte... la guardia
nazionale comandata dal generale Lafayette ha sparato sulla folla... cinquanta
morti.
Emile
(dopo una pausa, nel silenzio)
L'ho sempre detto, io, che
in Francia per mettere le cose a posto ci vogliono i militari.
(dall'esterno vengono le note di un coro)
Guillaume
Hanno smesso di sparare! ...
cantano ora...
Honoré
Allora possiamo andarcene!
... possiamo uscire di qui!
(sulla porta appare Roland con al fianco i due aiutanti)
Roland
Fermi, cittadini! è arrivato
ora un inviato del governo... i Giacobini hanno preso il potere... adesso a
Parigi comanda Robespierre... e tutto ricomincia da capo...
(Si ritira con gli aiutanti. Rumore di catenacci che vengono rimessi
alla porta. Tutti si guardano in viso
sbigottiti.
Il coro diventa più sonoro. Sul muro di fronte appare in proiezione una
ghigliottina: tutti indietreggiano con un mormorio, stringendosi impauriti gli
uni agli altri. La lama della ghigliottina scende e si arresta alla fine col
suo sinistro rumore.)
B U I O
Estratti da opere storico – letterarie